Gli inquirenti vogliono ricostruire la vicenda di Nicola Tripodi, presunto boss dell'omonima cosca, il cui unico reddito risulta provenire dalla società Gest.i.tel, controllata dell'emittente radiofonica. Che precisa: "Rapporti leciti, non abbiamo nulla a che vedere con i fatti contestati agli indagati"
Le redazioni di Rtl sono state perquisite questa mattina dalla Dda di Catanzaro, su richiesta del pm Pierpaolo Bruni che intende verificare i rapporti tra l’emittente radio e la cosca Tripodi di Vibo Valentia. Per l’accusa, il capo della cosca è Nicola Tripodi che, secondo risultanze investigative, ha un’unica ufficiale fonte di sostegno economico: il reddito percepito dalla società Gest.i.tel S.r.l. di Bergamo, che si occupa di telecomunicazioni fisse. Il capitale sociale della Gest.i.tel. è suddiviso tra i soci RTL 102,500 Hit Radio e Claudio Rizzo e quindi, secondo l’accusa, la Gest.i.tel. è di fatto una società del “Gruppo RTL”.
La vicenda della proprietà di Rtl 102,500 era già stata ricostruita in un articolo del maggio dello scorso anno da Il Fatto Quotidiano, pochi giorni dopo l’arresto di Nicola Tripodi. Negli atti depositati con l’arresto si legge: “Il boss Nicola Tripodi risulta dipendente della Gesti.tel. S.r.l. società controllata dalla R.T.L”. E la dda di Catanzaro chiede ai Carabinieri di “riferire e riportare” le “emergenze procedimentali” sulla vicenda. In altre parole, la Dda indagava sulla assunzione. L’obiettivo era comprendere perché una società di Rtl – la Gest.I.tel, che si occupa di fabbricare apparecchiature per le telecomunicazioni, sistemi antifurto e segnalazioni antincendio – abbia avuto bisogno di assumere il presunto boss della cosca; quali mansioni gli siano state affidate; quali competenze abbia nel settore. Un altro uomo che – secondo l’informativa della polizia giudiziaria – è stato assunto da Rtl si chiama Fausto Congestrì. È il fratello di Nicolino Congestrì. Stando agli atti d’indagine, nel 2011 si stava “organizzando per la costituzione di una Gran Loggia Scozzese Mediterranea del Sud”. Il punto, però, è un altro. Fausto Congestrì – che allo stato non risultava indagato – per gli investigatori è un uomo da tenere sotto osservazione. Se non lui direttamente, quanto meno la sua automobile, una Skoda Fabia dove i Carabinieri di Vibo Valentia, nel 2010, installano una microspia e intercettano una conversazione con lo stesso Tripodi. I due non parlano di ripetitori, o scalette radiofoniche, ma di affari nel settore edile a Milano.
I Carabinieri annotano anche – nel 2009 – che “Nicola Tripodi ha costituito la F.C. Global Service per entrare verosimilmente nei lavori della ricostruzione dell’Aquila”. E aggiungono: “Anche Fausto Congestrì non risulta estraneo agli interessi di Tripodi e, sempre con maggiore frequenza, si sposta con quest’ultimo, sia a Caserta che in Abruzzo”. Lo stipendio di Rtl e Gest.i.tel, a quanto pare, non è sufficiente. Ma andiamo oltre. Il fratello di Fausto Congestrì, Nicolino, era in contatto con Giuseppe Scopelliti, all’epoca sindaco di Reggio Calabria. I Carabinieri annotano che, tra Nicolino Congestrì e Scopelliti – anch’egli non indagato – “si era creata un’intesa, nel senso che il primo cittadino di Reggio Calabria era in procinto di affidargli importanti opere pubbliche nella città dello Stretto”. Poi aggiungono un ulteriore dettaglio: “Lo stesso sindaco Scopelliti avrebbe elargito la somma di 600mila euro per l’emittente radio Rtl, che trasmette stagionalmente da Reggio Calabria”.
RTL: “RAPPORTI LECITI, NULLA A CHE VEDERE CON I FATTI CONTESTATI AGLI INDAGATI”
Il Gruppo RTL 102.5 ha ricevuto oggi la richiesta di produrre i documenti, relativi ai rapporti di lavoro intercorsi con persone oggetto di indagine penale. Gli uffici di RTL 102.5 hanno immediatamente fornito tutta la documentazione richiesta e collaborato pienamente alla connessa perquisizione. Tutti i documenti forniti attestano la totale liceità dei rapporti da noi intrattenuti. Per il resto, il Gruppo RTL 102.5 non ha nulla a che vedere con quanto contestato agli indagati.
Ufficio stampa Rtl 102.5