La città di Ragusa si appresta a inseguire un sogno tricolore di portata storica e che sa di prima volta (anche se ha conquistato 11 scudetti nella palla tamburello indoor). Nel basket femminile, Ragusa sfida Schio nella finale scudetto. Gara 1, in Sicilia, mercoledì 23 alle 20.30. Le biancoverdi della Passalacqua Spedizioni, lo sponsor della Virtus Eirene, sono a un passo dall’apoteosi. Ragusa è una matricola e ha chiuso la stagione regolare al secondo posto, solo Schio l’ha preceduta anche perché le venete, campionesse in carica, hanno conquistato entrambi gli scontri diretti. La finale ha una favorita d’obbligo, dunque ma intanto il Pala Minardi si riempie come nei giorni della final four di Coppa Italia che la Fip ha assegnato proprio a Ragusa perché il basket ha bisogno di entusiasmo e questo, nel capoluogo ibleo, non manca. Colori e famiglie sugli spalti, bel gioco in campo, frutto di un roster ben selezionato da una dirigenza attenta e guidato bene da coach Molino. Sembra una ricetta semplice quello del successo di Ragusa e che ai più attenti potrà ricordare quello di Priolo, la squadra creata e condotta da sempre da Santino Coppa (ragusano di nascita) che è riuscito a conquistare due scudetti (1989 e 2000) e una memorabile Coppa Campioni (1990). Priolo è ancora in serie A ma è lontana dai fasti di un tempo, i riflettori si sono spostati 100 chilometri più a ovest.

Ragusa ha fame di basket perché aveva un conto aperto, chiusosi dolorosamente qualche anno fa. La pallacanestro maschile era arrivata fino alla serie A2 e per i ragusani la “Popolare” era un appuntamento fisso. Popolare non indicava l’origine popolana della Virtus ma è la banca che legò il suo nome a quell’avventura, naufragata nel 2006 e che ha ricacciato in gola l’urlo degli appassionati. Quell’urlo è tornato, si è tinto di rosa e ha addirittura superato quello della Popolare, ora “C’è la Passalacqua”. Battere Schio sarebbe un’impresa e tutti sanno che occorre giocarsela mantenendo i piedi ben saldi a terra (il consiglio non vale per le giocatrici) ma Ragusa ha già vinto la sua scommessa.

Il presidente Gianstefano Passalacqua ha impostato la gestione sportiva della squadra come quella della sua azienda: niente passi azzardati, solo programmazione e professionalità. Non ripetere gli errori societari che spesso affossano le squadre che crescono velocemente come la Virtus Eirene. Questa crescita è stata e sarà graduale e comprende anche un’attenzione al futuro che già lancia dei segnali tangibili: in questi giorni l’Under 14 si è laureata campione interprovinciale. L’obiettivo è di far crescere il vivaio e inserire in prima squadra tante altre ragusane. Il solco è stato tracciato da Federica Mazzone, unica giocatrice locale protagonista in capo del miracolo Passalacqua assieme alle americane Williams e Walker, l’ucraina Malashenko e poi Mikovic, Gatti, Mauriello, Galbiati, Richter, Soli, Valerio e Wabara.

Certamente il basket non ha i numeri del calcio, dove il budget tende a lievitare e forse per questo in provincia di Ragusa il calcio vive stagioni di crisi e difficoltà. Il Ragusa Calcio è fallito, il Vittoria, il Modica e il Comiso, navigano in categorie che fanno rimpiangere il passato e all’orizzonte non sembrano esserci novità positive per le prossime stagioni. Il tifo si sposta dallo stadio al palazzetto e nel caso Passalacqua si assiste anche a un fenomeno impensabile per il calcio: la squadra diventa patrimonio di un’intera provincia e fra gli spettatori che affollano gli spalti trovi sostenitori provenienti da tutti e 12 i comuni iblei senza campanilismi. L’ambizione è tanta ma se non dovesse arrivare lo scudetto basterà fare tesoro dell’esperienza accumulata e lavorare per rendere solida questa realtà come in quelle piazze dove gli “altri sport” rivaleggiano o soppiantano del tutto il dio calcio.

Basti pensare a Bologna, per anni la città del basket o Siena, diventata dominatrice assoluta nell’era Pianigiani. Il volley ha trovato casa a Modena, Treviso, Trento o Piacenza. Il rugby a Padova, Rovigo, ancora Treviso, l’Aquila, Viadana, Calvisano e Mogliano. La pallamano spazia da sud con Casarano, Conversano e anni fa Siracusa, fino al nord con Bolzano, Trieste e Bressanone. L’Orizzonte Catania di pallanuoto femminile poi ha una dimensione mondiale. Per fare di Ragusa una futura città del basket la Passalacqua dovrà esserci e intanto per la lotta scudetto “La Passalacqua, c’è!”. 

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