L'ente che controlla e gestisce il traffico aereo ha chiuso il bilancio con un profitto di 50,5 milioni. L’amministratore Massimo Garbini: "Pronti a qualsiasi tipo di sfida". Ma l'anno prossimo, per effetto delle norme approvate dal governo Letta, le tariffe per il servizio si ridurranno di oltre 60 milioni
L’Ente nazionale per l’assistenza al volo (Enav), una delle prime società pubbliche in rampa di lancio per la privatizzazione, ha chiuso il 2013 con un utile di 50,5 milioni di euro, +9,4% rispetto al 2012. “Il migliore mai realizzato”, informa una nota della società che controlla e gestisce il traffico aereo, “nonostante il difficile momento del trasporto aereo” (i voli sugli aeroporti italiani si sono ridotti l’anno scorso del 6,4%). Il risultato va attribuito a una “attenta pianificazione e gestione degli interventi strutturali sulla base dell’evoluzione del mercato. Tra questi vanno evidenziati la riduzione dei costi di esercizio, un deciso miglioramento della situazione finanziaria e l’eccellente performance operativa”. Secondo l’amministratore unico Massimo Garbini, Enav “è ormai pronta a qualsiasi tipo di sfida, a partire dalla privatizzazione”. In marzo la commissione Lavori pubblici del Senato ha dato il via libera alla cessione sul mercato del 49% della società, per un incasso previsto di circa 1 miliardo. La società controllata dal ministero dell’Economia ha assistito nel 2013 oltre 1,5 milioni di aerei con un indice di puntualità vicino al 100% e, recita il comunicato, “ha ridotto la tariffa per il servizio sugli aeroporti facendo risparmiare alle compagnie aeree un totale di circa 20 milioni di euro”. Ma un’ulteriore riduzione, che peserà per oltre 60 milioni sul prossimo bilancio – quello post privatizzazione – è stata disposta dal governo Letta, che ha tagliato le tariffe 2014 dell’ente pubblico per tutte le compagnie aeree, con Alitalia tra i maggiori beneficiari dell’operazione. Non solo: il decreto Destinazione Italia ha anche abolito le addizionali su Fiumicino e Ciampino per i voli nazionali, su cui Alitalia è leader, coprendo le minori entrate con una riduzione dei trasferimenti statali all’ente.