Il Movimento 5 Stelle, dopo il primo monitoraggio dell'Autorità per le comunicazioni e le successive richieste di riequilibrare gli spazi in tv, presenta un nuovo esposto. Si difende il direttore del tg La7: "Per stupidità hanno calcolato la conferenza stampa di Renzi, senza contare gli altri interventi"
“I telegiornali sono diventati ‘TeleRenzie‘”. A poche ore dal monitoraggio di Agcom, che ha ripreso il TgLa7 per aver dato troppo spazio al Presidente del Consiglio e ha chiesto a Sky, Cielo, Studio Aperto e RaiNews di occuparsi maggiormente del Movimento 5 stelle, i grillini presentano un nuovo esposto. Chi non ci sta ad accettare le osservazioni è il direttore Enrico Mentana: “Per la stupidità della legge”, ha commentato all’agenzia Ansa, “e per insipienza dell’Agcom è stata inserita nel computo del tg la conferenza stampa di Renzi e non l’analogo tempo dato a Luigi Di Maio e Paolo Romani in serata con un ascolto superiore. E’ insensato, il tg non è una farmacia”.
Mentana si giustifica spiegando che a far “sballare” gli equilibri sarebbe stata “la trasmissione di un evento di interesse pubblico”. “E’ stata inserita”, ha detto, “nel computo dei tg la diretta della conferenza stampa sugli 80 euro del 18 aprile. Il paradosso è che l’aver trasmesso un avvenimento di interesse pubblico, in edizione straordinaria, ha fatto sballare tutte le nostre percentuali. La decisione dell’Agcom è ridicola e insensata, è come mischiare le pere con le mele. Il tg non è una farmacia, deve poter seguire gli avvenimenti e le informazioni. Il risultato è che una legge, nata in altri tempi per limitare lo spazio per Berlusconi in tv, ora diventa una tagliola che impedisce di fare il proprio mestiere”.
Secondo il direttore, l’obbedienza alla legge ha creato un “paradosso”. “Non si considera”, ha aggiunto, “che abbiamo trasmesso l’edizione straordinaria con Renzi alle 18, in orario non di punta. Hanno visto la diretta della conferenza stampa 297 mila persone, un quinto di quelli che hanno visto il tg e un terzo di quelli che hanno seguito la stessa sera Bersaglio Mobile sempre da me condotto, che ospitava Luigi Di Maio dei Movimento 5 Stelle e Paolo Romani di Forza Italia. Le due principali opposizioni hanno avuto lo stesso tempo di Renzi, in condizioni di ascolto migliori, ma questo tempo non è stato conteggiato. I dati sono sotto gli occhi di tutti. La stupidità della legge è sbalorditiva, anche perché tutto questo succede 40 giorni prima del voto, non il venerdì prima delle elezioni. Stiamo parlando di programmi giornalistici, non di tribune: se c’è una cosa che fa notizia bisogna darla”. Mentana ha scritto anche un breve post su Facebook, nel quale parla di “brutta figura dell’Agcom” e aggiunge: “Non chiederanno mai scusa, ovviamente”.
Diversa l’opinione del Movimento 5 Stelle, che ha presentato un secondo esposto all’Autorità per le comunicazioni. “Chiediamo che tutti rispettino le regole”, ha dichiarato il capogruppo Giuseppe Brescia, “Non è possibile che certi notiziari si trasformino in ‘TeleRenzie’, ancor di meno durante una campagna elettorale in cui vige la legge della par condicio. Alcuni dati sono preoccupanti afferma il deputato M5S che cita in particolare quelli delle edizioni di Studio Aperto, TgLa7 e SkyTg24 “dove spadroneggiano il Partito democratico ed il suo segretario”. Secondo i dati diffusi dall’Agcom nel periodo fra il 5 e il 18 aprile nelle edizioni di Studio Aperto il Pd ha goduto del 36,3% di spazio, Forza Italia del 25% e il MoVimento 5 Stelle dell’8,6%. A SkyTg24 il Pd e Renzi hanno messo assieme il 37,1% (16,1% e 21%), Forza Italia il 16,8% e il M5S il 7,2%. Al Tg La7 il presidente del Consiglio ha il 60%, il Pd l’11,4% e il M5S il 7,2%. “Apprendiamo con soddisfazione il fatto che l’Agcom sia già intervenuta affermando di fatto le ragioni dell’esposto del MoVimento 5 Stelle. Ad esigere rispetto sono tutti coloro i quali guardano la televisione: il pluralismo – afferma il M5s – è un principio di garanzia non tanto per le forze politiche ma per i cittadini”.