Stefano Costa è ritenuto responsabile di rapina aggravata, estorsione e sequestro di persona, ai danni di un imprenditore 56enne del padovano nel novembre del 2013. A quanto si apprende, per intimidire l'uomo, si era presentato come un affiliato alla 'ndrangheta
Resta in carcere Stefano Costa, candidato del Movimento 5 Stelle per le comunali di Bassano del Grappa, arrestato ieri con l’accusa di aver organizzato un sequestro lampo ai danni di un imprenditore padovano. Lo ha deciso oggi il giudice delle indagini preliminari Stefano Furlani, che ha firmato a suo carico l’ordinanza di custodia cautelare.
Costa, 37 anni, originario di Campese, in provincia di Vicenza, si è avvalso della facoltà di non rispondere, riservandosi di chiedere un colloquio con il pubblico ministero una volta che saranno chiarite le attività di indagine svolte a suo carico. Secondo le indagini dei carabinieri, Costa è responsabile assieme a Nerio Corò, 46 anni, di Noventa di Piave (Venezia), di rapina aggravata in concorso, estorsione e sequestro di persona, ai danni di un imprenditore 56enne del padovano il quale, a novembre del 2013, aveva subito un sequestro “lampo” per la cui liberazione erano stati chiesti come riscatto 200.000 euro.
L’imprenditore secondo le ricostruzioni, una volta liberato, aveva subito diverse minacce dai due indagati per rispettare il pagamento. La vittima si era quindi rivolta ai carabinieri di Cittadella, che avevano identificato i due presunti estorsori.
A quanto emerge, i due malviventi per intimidire l’imprenditore si erano presentati come affiliati alla ‘ndrangheta. Gli arresti rientrano in una più vasta operazione dei carabinieri di Padova, contro la criminalità, che ha portato in tutto a 13 arresti e 19 denunce.
Il M5s di Bassano ha stracciato la candidatura di Costa e sta nuovamente raccogliendo le firme.