Ci sono voluti anni prima che il comune si dotasse dell'un ufficio. Poi finalmente lo ha creato e messo al sesto piano del palazzo comunale. Peccato però che l’ascensore arrivi al quinto e poi, per raggiungere l’ultimo piano, bisogna salire una rampa di scale. Quaranta scalini insignificanti per la maggioranza delle persone, ma muri invalicabili per chi è seduto su una carrozzella
Ci sono voluti anni prima che il Comune di Massa si dotasse di un ufficio per l’abbattimento barriere architettoniche. Poi finalmente lo ha creato e messo al sesto piano del palazzo comunale. Peccato però che l’ascensore arrivi al quinto e poi, per raggiungere l’ultimo piano, bisogna salire una rampa di scale. Quaranta scalini insignificanti per la maggioranza delle persone, ma muri invalicabili per chi è seduto su una carrozzella.
Un paradosso iniziato nel 2011, momento dell’istituzione dell’ufficio, e che nonostante varie mozioni presentate e approvate da due consigli comunali consecutivi, si reitera negli anni. L’attuale amministrazione fa sapere, tramite il suo assessore alle finanze, Giovanni Rutili, che “l’ufficio ha una funzione prevalentemente di back office e non di front office, quindi per le segnalazioni l’utente deve rivolgersi all’ufficio relazioni con il pubblico”. Diverso il parere dell’impiegato dello stesso ufficio, che invece chiarisce: “sì, bisogna rivolgersi a questo ufficio per qualsiasi segnalazione, oppure mandare una mail”.
È stato contattato nei giorni scorsi dal fattoquotidiano.it che ha verificato come dovesse fare un disabile per parlare con il responsabile dell’ufficio. Per una segnalazione, un’informazione o anche semplicemente una chiacchierata sulle possibilità che offre la città a un disabile. La risposta è stata chiara: “Può mandare una mail o venire direttamente all’ufficio che è aperto il martedì e il giovedì dalle 9 alle 12 alle 15.30 e alle 17.30 e si trova al sesto piano del Municipio”. Ma se non c’è l’ascensore, come fa un non deambulante ad arrivare nell’ufficio? “Non ci arriva – risponde l’impiegato – Mi fa chiamare e scendo io”.
Disponibilità e gentilezza dell’impiegato a parte, ecco il cortocircuito: l’ufficio abbattimento barriere architettoniche non è accessibile ai disabili.
Un passo indietro. Nel 2010 viene approvato dal consiglio comunale un ordine del giorno presentato dal consigliere disabile Daniele Carmassi, della lista civica di maggioranza “Per Massa Pucci Sindaco”, che impegnava l’amministrazione a dare il via a un percorso che portasse alla creazione di un ufficio per l’abbattimento barriere architettoniche. Il percorso inizia formalmente solo un anno dopo, con l’istituzione dell’ufficio Aba, che inizialmente doveva essere collocato all’interno del settore politiche sociali – al secondo piano del palazzo comunale – in modo tale che l’utente potesse “agevolmente rivolgersi – commentò all’epoca Stefano Alberti, consigliere Pd che presentò un emendamento al bilancio del 2011 per la creazione dell’ufficio – al fine di ottenere tutte le informazioni utili per la rimozione delle barriere architettoniche, dagli aspetti più tecnici della normativa fino al supporto nella concreta compilazione delle domande”. Alla fine venne collocato all’interno del settore Lavori pubblici, Servizi a rete, Protezione civile e Mobilità, che si trova appunto al sesto piano del Municipio.
La sua esistenza viene praticamente ignorata. Se ne torna a parlare solo quest’anno, a febbraio, – nel frattempo è cambiata la giunta – quando i due consiglieri disabili Daniele Carmassi, eletto nella lista civica “Per Massa Volpi Sindaco”, e Matteo Paci del Movimento 5 Stelle, hanno presentato una mozione – approvata all’unanimità dal consiglio – per l’abbattimento delle barriere architettoniche, a partire proprio dagli uffici pubblici. “Ci sono barriere ovunque in città – commenta Paci – dai marciapiedi ai negozi. Ma come si può pensare di diffondere una cultura ‘zero barriere’, se poi le trovi negli uffici del Comune? Questa amministrazione ha dimostrato una grande sensibilità sul tema, approvando la mozione e mettendo una voce ad hoc nel bilancio, ma le cose da fare sono tante. L’ufficio Aba è l’esempio del paradossale, ma di casi ce ne sono molti. I negozi ad esempio sono costretti a pagare il suolo pubblico per mettere la pedana per i disabili. È normale?”.
L’ufficio Aba non è l’unico spazio pubblico inaccessibile ai disabili. Un altro è il settore istruzione recentemente spostato per questioni di spendig review in un vecchio palazzo di proprietà comunale. Gli uffici sono al secondo piano, senza ascensore. O meglio l’ascensore c’è, ma utilizzabile solo in alcune fasce orarie. L’assessore alle finanze Rutili rassicura: “Quella è solo una prima fase, che speriamo di risolvere presto. Il taglio alla spesa è stato importante e permetterà di indirizzare risorse all’abbattimento barriere architettoniche”.