Cronaca

Napoli, scontro sull’evento Nutella a Piazza Plebiscito. Il veto della Sovrintendenza

La Ferrero ha organizzato il concerto di Mika per il 50esimo del prodotto. Ma l'ente per la tutela dei beni culturali ha firmato un decreto per vietare nella location “eventi a carattere commerciale”. Lunedì l'incontro col Comune

Può la Nutella far venire mal di pancia, anche senza mangiarne cinque chili? Assolutamente sì, e succede precisamente a Napoli. Protagonisti: la famosa crema di nocciole in odore di un importante genetliaco (50 anni) e un sovrintendente assai puntiglioso (ma non sempre). Location: la famosa piazza del Plebiscito nella sopracitata Napoli. Breve riassunto: qualche mese fa – informa il Mattino – un cartellone pubblicitario di notevoli dimensioni campeggiava, a copertura dei lavori di restauro, sulla facciata di Palazzo Reale con tanto di faccione di Gerry Scotti e Linus. A pochi metri da lì c’è l’ufficio del Sovrintendente Giorgio Cozzolino, che l’estate scorsa ha firmato un perentorio decreto per vietare in Piazza del Plebiscito “eventi a carattere commerciale”. Proprio lì c’era appena stato il concerto di Bruce Springsteen, attorno al quale si erano scatenate mille e una polemica.

Che c’entra oggi tutto questo? La Ferrero ha deciso di festeggiare i cinquant’anni della Nutella non ad Alba, bensì nella più assolata Napoli con un concerto gratuito, previsto per il 18 maggio, della popstar Mika. In cambio l’azienda piemontese, oltre a pagare 50mila euro per l’occupazione del suolo pubblico, s’impegna a restaurare le due statue equestri della piazza e ha offerto “disponibilità per altri eventuali aiuti”. Ma sarà considerato evento commerciale, e dunque incapperà nella scure del decreto di Cozzolino? Napoli fibrilla perché il concerto sta già richiamando moltissimi fan del cantautore libanese. Dal Comune obiettano che non si tratta di evento commerciale perché gratuito (per tutta la giornata: al mattino sono previste attività per i bambini, primi consumatori della Nutella).

Luigi De Magistris, che da quando è sindaco ha litigato praticamente con chiunque, ha dichiarato che “la piazza simbolo della città deve vivere anche attraverso i grandi eventi internazionali, che rilanciano l’immagine di Napoli e producono ricadute positive sull’indotto economico e commerciale”. Gli eventi internazionali sono la sua passione (le prove dell’America’s Cup, la Coppa Davis, un improbabile invito ad Al Pacino), però (nonostante strascichi poco edificanti di alcune vicende) tocca dargli ragione. Anche se in città i detrattori degli eventi al Plebiscito ricordano i danni alla pavimentazione che arrecano i Tir quando montano i palchi o i ricordini sotto forma di graffiti che regolarmente lasciano gli spettatori. Dirimente sarà la decisione del Sovrintendente Cozzolino, oggetto di una polemica piuttosto vivace sulle pagine de il Mattino dove nei giorni scorsi si criticava un’intransigenza intermittente.

Ha bocciato le luci d’artista in piazza Plebiscito (quest’anno erano di rara bruttezza), la scogliera finta costruita per la Coppa America, i concerti di Pino Daniele e Mark Knopfler sempre in Piazza del Plebiscito, l’Arena del mare, ma a vedere le partite di Coppa Davis c’è andato. E poi c’è anche la questione delle piattaforme sul lungo mare: sull’unica installata, al circolo Canottieri, è intervenuta la Polizia municipale. Dov’era il Sovrintendente? A prendere il sole, proprio lì. Prende le sue difese Gregorio Angelini, direttore regionale per i Beni culturali e paesaggistici della Campania: “Un linciaggio mediatico che mi ha ricordato la storia del magistrato con i calzini celesti”. A parte il riferimento poco pertinente al giudice Mesiano, dell’affaire Nutella al Plebiscito, dice: “C’è un vincolo su quella piazza. Dopo l’impugnazione del decreto, il Tar aveva concesso una sospensiva, annullata dal Consiglio di Stato che però deve ancora esprimersi nel merito. È vero che la Nutella rappresenta il Made in Italy, ma ci sono norme a tutela della monumentalità della piazza. Lunedì il dottor Cozzolino e io incontreremo l’assessore all’Urbanistica per verificare la proposta del Comune. Nessuno mette in discussione che la piazza debba essere un luogo vitale e vissuto della città, tuttavia c’è un’area di rispetto che restringe un poco la ricettività: esiste un problema di attività compatibili. Ma lo spirito è quello di collaborare per trovare una soluzione”.

Poi un comunicato del ministro Franceschini sembra mettere la parola fine alla querelle: “Io credo che la salvaguardia dei monumenti e delle piazze non debba necessariamente tradursi in un impedimento a manifestazioni pubbliche, soprattutto quando possono essere, come un bel concerto, un’occasione di utilizzo e valorizzazione del patrimonio pubblico mettendolo a disposizione di tutti i cittadini”. Che Napoli sarebbe, senza Nutella? 

Da Il Fatto Quotidiano del 25 aprile 2014