Se l’operazione Alitalia non è più in testa ai desiderata di Etihad, altrettanto non si può dire per i rapporti con Air Berlin. La compagnia aerea di Abu Dhabi è pronta a dare nuova liquidità al secondo vettore tedesco, con una manovra che prevede l’acquisto di un bond convertibile di 300 milioni di euro e un ulteriore bond da emettere entro la fine del 2014.
Il denaro, ha fatto fatto sapere in una nota la compagnia tedesca, servirà a “impostare i presupposti necessari per accelerare e approfondire l’inversione di tendenza che porti a una redditività sostenibile”. L’annuncio è stato dato dopo che Air Berlin, di cui la società degli Emirati detiene il 30 per cento, ha comunicato ai mercati di aver registrato nel 2013 una perdita di 316 milioni di euro, con ricavi in calo a 4,15 miliardi rispetto ai 4,31 miliardi del 2012. La compagnia di Abu Dhabi in cambio ha chiesto una rapida ristrutturazione del vettore tedesco e ha anche accettato di estendere la linea di credito da 255 milioni di dollari per altri cinque anni.
Resta intanto avvolta nell’incertezza la trattativa tra Etihad per rilevare la maggioranza di Alitalia e di fatto salvare il vettore tricolore. Dopo la rottura dei giorni scorsi, la trattativa sembra riaperta, ma le condizioni sono immutate. Due i nodi sul tavolo: gli esuberi e il debito bancario. Proprio su questo fronte, secondo il Messaggero, si sarebbe aperto uno spiraglio, con gli istituti di credito che stanno mandando segnali di disponibilità a rinunciare a parte dei debiti. Per Intesa Sanpaolo, del resto non sarebbe la prima volta. E nemmeno per Unicredit che a dicembre è entrata a far parte dell’azionariato della compagnia. Sul fronte occupazionale, invece, i sindacati prima di pronunciarsi chiedono di poter visionare il piano industriale proposto dal vettore arabo. Martedì è in calendario il prossimo incontro tra i vertici della compagnia italiana e i rappresentanti dei lavoratori. Ma intanto il tempo stringe e la liquidità di Alitalia è di nuovo agli sgoccioli.