“Io ero stato eletto al Parlamento padano coi comunisti padani nel ‘97. In Lega ero accusato di avere l’orecchino e la barba e di essere un po’ strano”. Lo rivela durante la trasmissione “Bersaglio mobile”, su La7, Matteo Salvini, ospite del format di Enrico Mentana assieme a Barbara Spinelli, candidata alle elezioni europee per la la coalizione di sinistra “L’Altra Europa con Tsipras”. Il segretario della Lega concorda con la giornalista sul fatto che la sinistra non sia rappresentata dal Pd e osserva che neppure Renzi può essere considerato di sinistra. L’esponente del Carroccio, però, giustifica così la sua cravatta rossa: “E’ il colore della Repubblica Veneta col simbolo del leone di San Marco, non è rossa per altri motivi. Le mie cravatte, comunque, sono tutte made in Italy, non in Bangladesh”. Divergenti le posizioni di Salvini e Spinelli sull’euro e sull’Unione Europea. Il segretario della Lega Nord commenta con smorfie di dissenso la difesa dell’euro pronunciata dalla giornalista candidata con la Lista Tsipras e spesso viene sorpreso dal conduttore mentre consulta la sua pagina facebook sul proprio Ipad. E ribadisce: “L’euro è una moneta criminale. Continuare a dire che non si può uscire dall’euro è suicida. Basta una riga di decreto per uscire dall’euro, non serve nessun referendum”. Salvini, che attacca anche il M5S per le posizioni tiepide anti-euro, cita come esempio da imitare l’Ungheria, modello rigettato da Barbara Spinelli, la quale teme anche un ritorno ai nazionalismi in virtù della vicinanza della Lega con le posizioni di Marine Le Pen. E sottolinea: “L’euro ci protegge dai mercati”. Salvini si difende: “Io sono un federalista, non un nazionalista. E non capisco perché, quando la gente non vota a sinistra, è in pericolo la democrazia. L’unico pericolo per la democrazia è Bruxelles”. Faccia a faccia vivace tra Spinelli e Salvini sull’emergenza immigrazione. Enrico Mentana cita sondaggi secondo cui molti lavori, in realtà, sono snobbati dagli italiani. Ma il segretario della Lega non ci sta: “Poteva essere vero 5 o 10 anni fa, ma ora non è così. La vendemmia in Lombardia l’hanno fatta i disoccupati lombardi. C’è gente che domattina andrebbe a raccogliere i pomodori, mungerebbe le vacche, pulirebbe i sederi degli anziani nelle case di riposo, farebbe le pulizie di notte, gli spazzini, gli scaricatori di porto, i muratori, di tutto” di Gisella Ruccia
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