Alla fine la lettera di Etihad ad Alitalia è arrivata. Ad annunciarlo non è stata nessuna delle due compagnie private, bensì il ministro dei Trasporti, Maurizio Lupi, secondo il quale grazie alla missiva (il cui contenuto non è stato reso noto) si riapre la trattativa per le nozze. “Del Torchio presenterà agli azionisti e al governo lo stato della trattativa che sta avanzando e noi crediamo che l’alleanza tra Etihad e Alitalia sia una buona alleanza per rilanciare il trasporto aereo in Italia e la nostra compagnia”, ha detto il ministro grande sponsor dell’operazione. Intanto dall’incontro di martedì 29 aprile fra sindacati e vertici dell’azienda, è emerso che il vettore italiano mira a risparmiare fino a 400 milioni di euro l’anno. Lo ha reso noto il segretario nazionale della Filt-Cgil, Mauro Rossi, riportando quanto riferito dalla compagnia nell’incontro con le parti sociali. Un scelta ancora più drastica da parte dei vertici, che nel piano di luglio avevano previsto 300 milioni di risparmi.

“Oggi l’azienda ci ha chiesto un ulteriore fortissimo impegno sul fronte dei risparmi sul costo del lavoro quantificati in 48 milioni di euro”, ha detto il segretario nazionale della Uil Trasporti Marco Veneziani al termine della riunione. Si tratta della cifra che ancora manca per raggiungere l’importo complessivo di 128 milioni di euro di risparmi sul costo del lavoro, previsto dal piano presentato dall’amministratore delegato di Alitalia Gabriele Del Torchio. L’accordo firmato a metà febbraio per la gestione di 1.900 esuberi consente un recupero di 80 milioni di euro e, secondo le previsioni del business plan mancano, dunque, all’appello 48 milioni.

Ma da allora, ha puntualizzato il segretario nazionale della Filt-Cgil, “c’è un fatto nuovo e cioè il dialogo con Etihad. Da questo punto di vista, c’è tutto il nostro interesse a conoscere quello che sarà l’epilogo di questa vicenda”, ha aggiunto il sindacalista e non è possibile parlare di ulteriori misure per ottenere i risparmi richiesti senza la “condizione imprescindibile” di un futuro piano di sviluppo della compagnia. “Senza un matrimonio con Etihad sono inutili nuovi sacrifici, è molto difficile che Alitalia possa sopravvivere da sola”, ha evidenziato il segretario nazionale della Uil Veneziani. “Si sta aspettando la risposta di Etihad – ha spiegato – gli esuberi di cui si parla e dei quali noi non siamo a conoscenza sono frutto di un piano industriale che non abbiamo mai visto”. Tutto resta fermo quindi in attesa del prossimo incontro tra sindacati e vertici fissato per venerdì 2 maggio.

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