“Atropellón”. Vale a dire incidente mortale. Dalla tv ai social network Mediaset España fa discutere, arrabbiare e indignare le associazioni per le vittime degli incidenti stradali. Tutta colpa di uno spot, trasmesso a ripetizione su tutte le reti di Mediaset in Spagna, giudicato “irrispettoso e insensibile”: un cartone dove una famigliola spensierata viene investita da un automobile scura che corre all’impazzata, lasciando a terra le cuffie rosse di una ragazza e la borsa di una signora che sarebbero, nell’idea del creativo, le personificazioni dei canali La Siete e La Nueve. Lo spot si chiude infatti con la scritta “Tra tutti le hanno uccise: in memoria di La 7 e La 9”.
Tutto perché il prossimo 6 maggio le due reti iberiche del gruppo guidato da Pier Silvio Berlusconi e Fedele Confalonieri dovranno infatti chiudere i battenti. Insieme ad altre sette. Lo ha stabilito la Corte suprema di Madrid che ha respinto il ricorso di un gruppo di televisioni commerciali contro la decisione del 2010 sull’assegnazione dei canali del digitale terrestre. Un fatto che di certo aggrava la crisi che sta soffrendo il settore dei media dall’inizio della crisi nel 2008 e che ha visto chiudere decine di canali radio, catene televisive e giornali. La Corte suprema iberica ha però detto chiaro e tondo che le licenze concesse all’epoca per Reale decreto avrebbero dovuto essere ratificate in accordo con la legge generale della Comunicazione Audiovisiva, che esige un concorso pubblico.
Insomma i canali in questione – nove in tutto – sarebbero “illegali”. La risposta delle reti (tra le più famose Xplora, Nitro e La Sexta 3 di Atresmedia) non è stata certo positiva, ma la campagna di Mediaset ha destato nel pubblico iberico un nugolo di polemiche. Tanto che varie associazioni di vittime della strada hanno già chiesto alla consociata spagnola del gruppo italiano di ritirare subito lo spot. La Dia ha dichiarato che “usare il dolore della morte per un incidente stradale per fini imprenditoriali è una grossa mancanza di rispetto”. Anche Ana Novella, presidente di Stop Accidentes non ha usato mezzi termini: “È un campagna insensibile rispetto alle vittime della strada e ai loro familiari. Non è possibile paragonare la chiusura di una rete con la morte di una persona”.
L’idea dello spot pare fosse già nell’aria da settimane. Lo stesso Paolo Vasile, amministratore delegato di Mediaset in Spagna, aveva paragonato a marzo la chiusura di La Siete e la Nueve ad un “atropellón” per l’assemblea generale degli azionisti. Ma il ministro dell’Industria spagnolo, José Manuel Soria, ha sottolineato più volte che la cessazione delle emissioni è “irrevocabile”, nonostante la petizione lanciata online al governo contro la chiusura dei canali che, al momento del lancio della campagna Mediaset, contava più di 90mila firme. E, in ogni caso, Vasile ha già fatto sapere che chiederà alla Moncloa milioni di euro di risarcimento.