La ristorazione italiana esce a testa alta dalla competizione che decreta, con tanto di cerimonia solenne all’interno di una suggestiva costruzione gotica nel cuore di Londra, qual è il locale in cui si mangia meglio al mondo e ne incorona lo chef che ne sta a capo. Tra i favoriti per il primo posto c’era l’Osteria Francescana di Modena diretta da Massimo Bottura, che torna a casa con la medaglia di bronzo (per il secondo anno consecutivo), riconoscimento comunque prestigioso, superato da El Celler de Can Roca di Girona, piazzatosi secondo e a sua volta spodestato (era primo nel 2013) dal danese Noma. Per il ristorante di Copenaghen si tratta di un ritorno sul trono, dopo le tre vittorie conseguite dal 2010 al 2012 e il secondo posto dello scorso anno.
Tornando ai nostri rappresentanti, invece, Piazza Duomo di Alba ha migliorato la propria posizione, passando dal 41° al 39° posto, e Le Calandre di Rubano, da nove edizioni in classifica, è passato dalla posizione numero 27 alla numero 46, rimanendo comunque nella rosa dei magnifici 50. Ne esce invece, per un solo gradino, Combal.zero di Rivoli, che nel 2013 era al 40° posto e si è ritrovato appunto al 51°.
Qualche curiosità, osservando la graduatoria: Spagna e Stati Uniti mantengono la leadership della classifica in quanto a presenza, con sette ristoranti a testa. Gli iberici conquistano ben tre posti della top ten: oltre al Celler ci sono Mugaritz (6°) e Arzak (8°). Sempre fra i migliori primi dieci ristoranti, due sono invece statunitensi: Eleven Madison Park di New York (4°) e Alinea di Chicago (9°).
Le presenze francesi, sulle 50 posizioni, sono cinque (11° Mirazur di Mauro Colagreco, a Mentone) mentre la chef donna che ha ottenuto il miglior piazzamento è sudamericana: Helena Rizzo con il suo Mani di San Paolo del Brasile è 36esima, scalando la classifica di dieci posizioni rispetto al risultato del 2013. La sua città, del resto, è ben rappresentata anche dal D.O.M. di Alex Atala, che con il 7° posto si conferma miglior ristorante del Sud America. Allo stesso Atala, inoltre, va lo Chef’s Choice Award, uno dei premi più ambiti all’interno della manifestazione perché deriva dalle votazioni di tutti i “colleghi” chef in classifica.