Doveva essere il ritorno dei Forconi in piazza, ma si è risolto in una sfilata di nemmeno una quarantina di persone e altrettante bandiere tricolori a Bologna. E’ stato un corteo decisamente poco affollato quello che, mercoledì 30 aprile, ha attraversato le vie del centro di Bologna, al grido di “rivoluzione subito”. Poca partecipazione, che gli organizzatori attribuiscono alla giornata feriale. “Abbiamo deciso di farlo alla vigilia del 1 maggio, perché la festa dei lavoratori ormai è una presa in giro”. Alla testa del gruppo Davide Fabbri, portavoce del Movimento 9 dicembre: “Siamo qui con l’urna e le ceneri per celebrare il funerale del sindacato, che non fa il bene dei precari e del popolo sovrano, ma cura gli interessi dei partiti”. Forlivese, Fabbri si auto definisce “pronipote di Mussolini”. Nel curriculum ha una partecipazione all’Isola dei famosi come “il Vikingo”, e la contestazione con il lancio di banane all’ex-ministro Cecile Kyenge. “Non siamo legati ad alcuna parte politica. Noi vogliamo che venga dato sostegno economico anche a quei disoccupati che cercano lavoro e non lo trovano”. Tra i partecipanti anche Danilo Calvani, volto noto per le proteste dei forconi del dicembre scorso di Giulia Zaccariello
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