Ancora una volta, come avvenuto per la legge elettorale, c’è voluta una decisione della Consulta per bocciare come incostituzionale la legge Fini-Giovanardi e mettere fine a politiche punitive e restrittive nei confronti dei consumatori di droghe che hanno provocato solo danni.
Se, infatti, l’intento era quello di arginare il diffondersi delle tossicodipendenze, sventolando il carcere come spauracchio, il fallimento è stato totale. I dati parlano chiaro e dimostrano che l’utilizzo di sostanze stupefacenti è purtroppo diventato un fenomeno di massa, soprattutto tra i giovanissimi. Pensare di risolverlo rinchiudendo i consumatori e i piccoli spacciatori nei nostri già stracolmi istituti di pena, significa solo voltarsi dall’altra parte.
Bisognava dunque intervenire e bisognava farlo prima. Il testo approvato dalla Camera è un buon passo avanti in quanto ristabilisce la differenza tra droghe pesanti e droghe leggere, depenalizza l’acquisto e il consumo personale, alleggerisce le sanzioni per i piccoli spacciatori e, sul fronte dei farmaci, consente un risparmio per il Servizio sanitario nazionale, semplificando le procedure per utilizzare i farmaci meno onerosi a fini terapeutici diversi da quelli indicati nel foglietto illustrativo.
Sono convinta che il tema delle droghe vada affrontato senza furori ideologici, tenendo conto da un lato dell’aspetto giuridico e penale e dall’altro di quello della salute, considerato che spesso sono coinvolti giovani e giovanissimi.
Sul primo fronte riteniamo che non servano scorciatoie punitive e repressive nei confronti dei consumatori: la repressione stimola il gusto della trasgressione in particolare tra i giovani e giovanissimi consumatori portando a risultati opposti a quelli che si intende perseguire.
Per quanto riguarda l’aspetto legato alla salute, dobbiamo impegnarci sul fronte della prevenzione e dell’informazione per contrastare la crescente diffusione del fenomeno delle dipendenze, che non riguardano solo l’uso di droghe più o meno leggere, ma anche l’alcool, il fumo, i farmaci, tutte sostanze che possono provocare danni gravissimi.
Infine, è giunto il momento di prendere presto in considerazione la proposta, portata avanti da anni dai Radicali, della legalizzazione delle droghe, almeno quelle leggere. Voglio specificare legalizzare e non liberalizzare, sono due concetti profondamente diversi: la legalizzazione è strumento per togliere dalle mani della malavita organizzata il traffico e consentire il controllo del fenomeno del consumo di droghe senza per questo incentivarlo.