Venghino signori, venghino: a un anno esatto dall’apertura dei cancelli di Expo 2015 in città sono iniziati il conto alla rovescia e i festeggiamenti. “È il momento in cui dobbiamo spostare l’interesse rispetto alla comunicazione e alla promozione dell’evento – ha sottolineato il commissario straordinario di Expo Spa Giuseppe Sala al Corriere – e il 30 sera cercheremo di comunicare, insieme, l’idea che Expo deve essere qualcosa di divertente ma ha, anche, un ruolo sociale”.
Domani, giovedì 1° maggio, festeggeremo anche noi, scendendo nelle strade per la tradizionale MayDay parade delle precarie e dei precari, migranti e nativi, uniti per rivendicare nuovi diritti per tutte e tutti. Come succede dal 2001 a oggi sfileremo con i nostri carri, la nostra gioia e la nostra rabbia, portando i nostri contenuti e le nostre lotte. Siamo pronti a scommettere che saremo tantissimi. E anche noi avremo un importante evento da comunicare: si tratta sempre di Expo2015, ma noi ve lo presenteremo per quello che è, ovvero il grande circo della precarietà.
Un evento costruito su vacue illusioni, lottizzazioni, propaganda mediatica ben foraggiata, che ha lo scopo di convincere gli spettatori di stare trasformando Milano in una smart city mentre in realtà si tessono spregiudicate operazioni di speculazione sui territori.
Una grottesca rappresentazione di un mondo felice fatto di precarietà, lavori non pagati, volontari sfruttati. Un circo in cui l’imbonitore Matteo Renzi vuole estasiare e affascinare il pubblico con ricchi premi e cotillons che in realtà sono soltanto trucchi per precarizzare il precarizzabile.
Il suo coniglio dal cilindro è il Jobs Act, un gioco di prestigio che generalizza l’accordo sindacale fra Cgil,Cisl, Uil ed Expo Spa siglato a luglio del 2013, che sfonda i limiti geografici e temporali legati ad Expo per precarizzare l’Italia intera.
Eppure sotto l’effimera gioia e incanto di questo tendone colorato, in questa dimensione da favola si nascondono in mezzo alla segatura diverse migliaia di “belve” precarie, pronte a rompere le catene che le tengono schiave e a reclamare reddito di base incondizionato, libero accesso ai saperi, cittadinanza per tutti, diritto all’abitare, un nuovo welfare, servizi pubblici gratuiti e di qualità.
Venghino signori, venghino a conoscere il baraccone di Expo 2015 e a partecipare all’esposizione universale dei nuovi diritti: l’EuroMayDay!
Milano, 1° maggio, ore 15 in piazza XXIV Maggio.
E quest’anno la festa del primo maggio precario non si esaurirà in una giornata: dall’EuroMayDay nascono i NoExpoDays, tre giorni di laboratori, dibattiti, performance e concerti aperti a tutti (2-4 maggio,
la programmazione al sito www.euromayday.org).