Si tratta dell'esopianeta Beta Pictoris B. La sua giornata dura appena otto ore, molto più veloce rispetto ai pianeti del nostro Sistema solare, e il suo equatore si muove a quasi 100.000 chilometri l’ora (contro i 1.700 della Terra). Pubblicata sulla rivista Nature, è la prima misura mai eseguita della velocità di rotazione di pianeta al di fuori del Sistema solare
Era stato il primo pianeta esterno al Sistema solare a essere filmato e fotografato. Era il giugno del 2010 e di Beta Pictoris B ora è stata misurata la lunghezza di un giorno, di fatto un giorno “alieno”. La sua giornata dura appena otto ore, molto più veloce rispetto ai pianeti del nostro Sistema solare, e il suo equatore si muove a quasi 100.000 chilometri l’ora (contro i 1.700 della Terra).
Pubblicata sulla rivista Nature, è la prima misura mai eseguita della velocità di rotazione di un esopianeta ed è stata possibile grazie alle osservazioni compiute con il Vlt (Very Large Telescope) dell’Eso (European Southern Observatory).
Beta Pictoris B, in orbita intorno alla stella Beta Pictoris, si trova a circa 63 anni luce dalla Terra ed è sedici volte più grande e 3.000 volte più massiccio della Terra e 9 volte più del gigante Giove, nonché molto più giovane con i suoi 20 milioni di anni (la Terra ne ha 4,5 miliardi). Per Remco de Kok, che ha coordinato la ricerca, è la prova che anche in altri sistemi solari, come nel nostro, i pianeti più massicci ruotano più velocemente.
Nel giugno del 2010 su Science furono pubblicate le sue immagini grazie a un gruppo di ricerca coordinato dall’università francese ”Joseph Fourier” di Grenoble. Nelle sequenze di immagini e nel video diffuso dai ricercatori si vede l’esopianeta seguito istante per istante mentre si muove contro il disco della sua stella, spostandosi da un lato a un altro lungo una linea retta. Il risultato era stato ottenuto con una serie di osservazioni condotte fra il 2008 e il 2009 grazie al Very Large Telescope (Vlt) dell’Osservatorio europeo meridionale in Cile (Eso).
La scoperta, sottolineavano gli astronomi, prova che i pianeti giganti si formano nel disco di polveri che circonda le stelle molto rapidamente, in pochi milioni di anni: un tempo molto breve sulla scala cosmica. La stella Beta Pictoris, con i suoi 12 milioni di anni, è infatti giovanissima, il Sole in confronto ha circa 5 miliardi di anni.