Condannato e senza rivali. Succede a Sauze d’Oulx, rinomata realtà turistica della Val di Susa. Mauro Meneguzzi, sindaco uscente condannato per truffa (timbrava il cartellino della sua segretaria mentre lei se ne andava a spasso) sarà il candidato unico alle prossime comunali del 25 maggio. Nonostante la condanna confermata in appello proprio in questi giorni nessuno si è fatto avanti per contendergli la poltrona di primo cittadino, spianandogli così la strada per la riconferma.
Meneguzzi e la sua segretaria Rita Bobba sono accusati di aver ingannato la stessa amministrazione comunale. Sono stati arrestati ai domiciliari nel 2012 dopo che per mesi telecamere nascoste e gps ne avevano studiato gli spostamenti. Il sindaco timbrava il cartellino o firmava false dichiarazioni di presenza per la donna (nonché moglie del sindaco di Bardonecchia Roberto Borgis), mentre lei se ne andava in giro per commissioni e in palestra. Un rapporto di amicizia e favori che ha suscitato molto clamore in Val di Susa. Secondo le ricostruzioni Rita Bobba era stata assunta come dipendente comunale all’ufficio Turismo e promozione diretto dallo stesso Meneguzzi “per direttissima”, senza alcun concorso. Non solo, ma il sindaco aveva fatto approvare dalla giunta un orario super flessibile per la sua segretaria, che le consentiva di svolgere l’attività lavorativa anche fuori dall’ufficio (lei intanto ha aperto un negozio di intimo a Bardonecchia) e di poter arrivare in ritardo a lavoro fino ad un “massimo di 30 minuti”.
Eppure nonostante il clamore di allora, l’ex primo cittadino Meneguzzi adesso fila dritto verso la riconferma. L’appello ha ridotto la sua condanna ad un anno e 9 mesi (in primo grado erano state di 2 anni e 4 mesi per lui e 2 anni per lei) e questo lo ha salvato dall’interdizione ai pubblici uffici. La legge Severino non può nulla in casi come questo e lui è libero di candidarsi, in attesa del verdetto della Cassazione. Il suo legale ha comunque annunciato il ricorso, poiché sostiene che i due sono innocenti e che la vicenda è generata solo da un equivoco sugli incarichi della segretaria.
“Un paese nel quale non si presenta neppure una lista di contrasto al primo cittadino uscente, che ha deciso di ricandidarsi anche dopo una condanna di secondo grado per truffa al Comune, non è un paese attento alla buona amministrazione della cosa pubblica” ha intanto dichiarato alla Stampa Enzo Marcuzzi, capogruppo della minoranza al comune. Eppure, nonostante i suoi tentativi, Marcuzzi non è riuscito a formare una lista di opposizione capace di presentarsi alle prossime elezioni. Il 25 maggio sarà sufficiente che almeno il 50 per cento degli abitanti di Sauze vadano a votare, e che tra loro almeno il 50 per cento dei votanti scelga Meneguzzi, perché il sindaco condannato sia confermato alla guida del paese montano.