Anna Rutiloni racconta l’esperienza di chi lavora nei Beni Culturali: precariato ai massimi livelli composto gente che lavora per vocazione con un altissimo livello di senso dello Stato. E osserva: “E’ difficile che possano essere regolarizzati. C’è una confusione tra turismo e tutela dei beni culturali. Non è possibile che cose così delicate e importanti vadano nelle mani di chi non ha studiato. Il sindacato potrebbe servire per tutelare il merito”

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