Un appello affinché a Silvio Berlusconi sia revocato l’affidamento ai servizi sociali. E’ quanto chiede Micromega, contro cui sono diretti gli strali di tutta Forza Italia, con deputati e senatori berlusconiani che definiscono la rivista di filosofia e politica “micro in idee, mega in faziosità”
L’iniziativa e le duemila firme a corredo
“La libertà di Berlusconi è un’indecenza”. Questo il titolo dell’appello di Micromega, il cui obiettivo è che “delinquente patentato” Silvio Berlusconi vada “in galera o in stringenti domiciliari che gli inibiscano radicalmente la scena pubblica, che invece continua impunemente a lordare”. Nell’iniziativa, che ha raccolto al momento più di duemila firme, la rivista afferma che “non revocare immediatamente” al leader di Fi l’affidamento in prova ai servizi sociali “diventa ora un affronto alla legge eguale per tutti”. L’appello comparso questa mattina sulsito di Micromega porta le prime firme di don Aldo Antonelli, Roberta De Monticelli, Angelo d’Orsi, Paolo Flores d’Arcais, Giorgio Parisi, Adriano Prosperi. Al testo si accompagna un fotomontaggio di Silvio Berlusconi che abbraccia un maiale e sopra una citazione da La fattoria degli animali di George Orwell: “Tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale.
“La libertà di Berlusconi è un’indecenza. Un delinquente patentato può evitare di scontare la pena – attraverso l’affidamento ai servizi sociali – solo ‘nei casi in cui si può ritenere che il provvedimento contribuisca alla rieducazione del reo’ (art. 47 della Legge sull’ordinamento penitenziario). Era chiaro perciò che le condizioni stabilite dalla legge per tale misura rieducativa non sono mai esistite”, recita l’appello. “Non revocarla immediatamente diventa ora un affronto alla legge eguale per tutti, visto che il reo Berlusconi Silvio sta utilizzando quotidianamente il privilegio che gli è stato concesso per infangare le istituzioni, insultando come golpisti i magistrati che lo hanno condannato – si legge ancora – e come torturatori quanti stanno cercando di assicurare alla giustizia il suo degno compare Dell’Utri, o addirittura per insultare un intero popolo con la speranza di un lurido tornaconto elettorale”. “Basta! La legge eguale per tutti viene calpestata ogni minuto di più che Berlusconi continua a passare in libertà, anziché in galera o in stringenti ‘domiciliari’ che gli inibiscano radicalmente la scena pubblica, che invece continua impunemente a lordare” è la conclusione dell’appello.
Forza Italia: “La rivista? Micro in idee, mega in faziosità”
Non si è fatta attendere la difesa d’ufficio di Silvio Berlusconi da parte delle truppe di Forza Italia. Prima a parlare è Daniela Santanchè: “La sinistra ha sfornato negli anni intellettuali controversi, alcuni libertari – ha detto la ‘pitonessa – Meglio quelli degli pseudo attuali, che vogliono la galera per Berlusconi solo perché non hanno armi intellettuali per fermare la sua scalata elettorale”. Non più dolce Giovanni Toti: “Che giornata sarebbe stata senza l’appello di Micromega! E che ne pensa il nuovo Pd di Renzi? Aspetto notizie….” ha scritto su Twitter il consigliere politico di Berlusconi.
“Micromega è micro in idee e mega in faziosità. La sua campagna contro Berlusconi si rivelerà un boomerang per la sinistra. Più attaccano il nostro leader e più lui si fortifica” è invece il tweet dell’europarlamentare Licia Ronzulli, portavoce di Forza Italia al Parlamento europeo. Accuse durissime anche da Mariastella Gelmini: “La piccola pattuglia di piccoli Torquemada raccolta attorno a Micromega non trova pace. Insoddisfatta della condanna a Berlusconi, incurante della logica e del buonsenso, chiede l’arresto del presidente di Forza Italia con ciò infischiandosene di rispettare la sentenza della magistratura – ha detto l’ex ministro – L’odio viscerale che anima quelle persone è più forte del loro ostentato rispetto per la sentenza della magistratura in base al quale avrebbero dovuto accettare il verdetto del Tribunale di sorveglianza”. Per il vice capogruppo di Fi alla Camera, infine, “l’appello di Micromega è il frutto del lavoro di micro-intellettuali, di persone nella cui logica civile trova posto soltanto il rancore e l’odio per la persona. Sono lo specchio fedele di quella parte dell’Italia che si nutre di veleno e desertifica la nostra vita civile“.
Più diretto, invece, l’attacco di Maurizio Gasparri: “E’ davvero sconcertante che un appello di MicroMega per Berlusconi in galera sia firmato anche da un parroco, tale don Aldo Antonelli, paradossalmente responsabile per l’Abruzzo dell’associazione Libera – ha detto il vice presidente del Senato – Mi auguro che il parroco di Antrosano possa recuperare la via del buon senso anche in virtù della sua funzione religiosa. Tuttavia, che ci sia la sua firma, la dice lunga sull’intollerabile grado di faziosità che corrompe alcuni settori della società italiana“.
I politologi: “Berlusconi ai domiciliari? Aumenterebbe i suoi voti”
La presa di posizione della rivista culturale, tuttavia, si scontra frontalmente con quanto previsto dalle agenzie che si occupano di rilevazioni elettorali. A sentire i professionisti dei sondaggi, infatti, “eventuali revoche dei servizi sociali richiamerebbero l’emotività dei suoi elettori”. In particolare, se i giudici dovessero fare dietrofront assegnando l’ex Cavaliere ai domiciliari, “gli elettori di Forza Italia penseranno di essere di fronte all’ennesimo sopruso nei confronti dell’ex premier”. Non ha dubbi il sondaggista Renato Mannheimer, che tuttavia nei giorni scorsi aveva spiegato: “Andando ai domiciliari il Cavaliere aumenterà il consenso tra i fedelissimi, ma farà sicuramente fatica a conquistare nuovi voti, dovendo rinunciare all’attività di campagna elettorale”. Insomma, chi in questi 20 anni ha votato Berlusconi potrebbe riavvicinarsi all’ex Cavaliere in modo direttamente proporzionale alla pena inflitta dal tribunale di sorveglianza (che in queste ore sta vagliando le ultime interviste tv in cui l’ex premier ha duramente attaccato le toghe): “Una punizione maggiore potrebbe richiamare il voto emotivo dell’elettorato più affezionato a Berlusconi”, conferma Antonio Noto, direttore di Ipr Marketing, sottolineando che “il consenso personale, nel caso del Cavaliere, va al di là della forza del partito” e che quindi “non è detto che l’aumento di fiducia si trasformi in un incremento dei voti per Forza Italia”.