“Ho intrapreso questo percorso cinque anni fa, raccontando la ’ndrangheta tradizionale. Da quel momento mi sono reso conto che, con la virtualizzazione della piazza sociale, anche le mafie avevano cominciato a utilizzare la Rete. Così ho provato ad indagare questo fenomeno. Ho trascorso molto tempo su Facebook, creando profili falsi. Ho cercato di introdurmi in determinati gruppi sui social network per capire i canali e le logiche con cui si muove la criminalità in Rete”. È nato così il romanzo-inchiesta di Biagio Simonetta, Enne – La nuova criminalità invisibile 2.0, uscito per Rizzoli. Il giornalista è sceso negli abissi della Rete, in un sottobosco in cui si muove, in maniera furtiva e silenziosa, la nuova criminalità informatizzata, quella 2.0. Proprio perché impercettibile, l’ha identificata con Enne, simbolo dell’azoto, un gas incolore, insapore, invisibile, ma tra i più diffusi nell’aria.
La criminalità 2.0 ha la stessa consistenza. “Le mafie hanno scoperto il web già da tempo – racconta l’autore – Oggi comunicano attraverso Skype, WhatsApp, Telegram. Proprio quest’ultimo sta spopolando in quell’ambiente perché ha una chat segreta in cui i messaggi si autodistruggono in pochi secondi e non lasciano traccia sul server. Usano anche la comunicazione Voip, che non può essere intercettata”. La Rete ha cambiato anche il mercato della droga. I consumatori di sostanze stupefacenti non incontrano più i pusher in piazze buie e malfamate. Esiste infatti uno spaccio 2.0 che avviene attraverso i social network o siti specifici.“Facebook è utilizzato soprattutto per il mercato della cocaina – continua Simonetta – Di solito il consumatore di questa sostanza è una persona normale, che ha una vita ordinaria, e preferisce richiederla allo spacciatore di fiducia attraverso i social network per poi farsela portare a casa, lontano da occhi indiscreti. In questi anni il mercato della cocaina e la tecnologia sono cresciuti insieme. Oggi esiste infatti il sito internet Silk Road in cui si possono ordinare tutti i tipi di sostanze stupefacenti. Ha un fatturato milionario. La droga ti viene spedita a casa e nessuno può accusarti di nulla. È un sito che non è semplice da trovare. Ci si accede tramite una piattaforma chiamata Tor, che nasconde gli IP dei computer”.
Il libro indaga anche il mondo delle truffe digitali dividendole in due categorie: quelle di piccola entità, tipo le inserzioni fasulle, e quelle più grandi, legate soprattutto alla clonazione delle carte di credito. “Le prime di solito si limitano ad annunci per l’affitto di case che poi non esistono. I truffatori si fanno inviare i soldi delle caparre da diversi clienti e poi spariscono. Invece i grandi furti consistono nella clonazione delle carte di credito. Di solito hanno dietro organizzazioni criminali che operano dalla Russia o da Singapore”.
Ma la vera piaga della Rete resta il furto di identità, che a volte può portare conseguenze veramente spiacevoli. “Le più innocue sono le creazioni a tuo nome di un falso profilo Facebook. Ci sono invece delle conseguenze devastanti. Nel libro, per esempio, racconto la storia di una signora di 60 anni, senza patente, a cui è arrivata una parcella di 16.000 euro per l’acquisto di un’auto. I truffatori hanno creato un’identità parallela, comprando una macchina al suo posto. La cosa che sconvolge di più è che questa signora non navigava in internet. La sua identità è stata rubata fisicamente, attraverso documenti cartacei, e poi qualcuno ne ha creato su web una fittizia, eseguendo acquisti a suo nome”.
Questo è uno degli inconvenienti che si verifica sempre più di frequente. Oggi infatti, oltre a stare attenti a cliccare sui banner pericolosi, soprattutto quelli di tipo sessuale, bisogna prestare attenzione a ciò che si getta nei bidoni dell’immondizia. “Si deve distruggere ogni documento prima di buttarlo. Ci sono persone che vengono pagate per raccogliere gli estratti conto e documenti vari dalla spazzatura”. Esiste infine un fenomeno tutto nuovo e in costante ascesa, che è quello delle baby gang in Rete. “Sono formate da adolescenti nativi digitali. Che vanno a letto con lo smartphone. Nascono su web, si minacciano tra di loro e poi si incontrano per avere uno scontro fisico. Poi tornano in rete a proclamarsi vincitori. Questo è un fenomeno preoccupante. E ci suggerisce che in futuro le organizzazioni criminali saranno interamente digitali”.
Mafie
‘Ndrangheta 2.0: quando la criminalità usa internet e i social network
Per il libro inchiesta "Enne", il giornalista Biagio Simonetta si è infiltrato nel lato oscuro della rete. Tra chat segrete non intercettabili, messaggi che si autodistruggono, siti che vendono droga e furti d'identità
“Ho intrapreso questo percorso cinque anni fa, raccontando la ’ndrangheta tradizionale. Da quel momento mi sono reso conto che, con la virtualizzazione della piazza sociale, anche le mafie avevano cominciato a utilizzare la Rete. Così ho provato ad indagare questo fenomeno. Ho trascorso molto tempo su Facebook, creando profili falsi. Ho cercato di introdurmi in determinati gruppi sui social network per capire i canali e le logiche con cui si muove la criminalità in Rete”. È nato così il romanzo-inchiesta di Biagio Simonetta, Enne – La nuova criminalità invisibile 2.0, uscito per Rizzoli. Il giornalista è sceso negli abissi della Rete, in un sottobosco in cui si muove, in maniera furtiva e silenziosa, la nuova criminalità informatizzata, quella 2.0. Proprio perché impercettibile, l’ha identificata con Enne, simbolo dell’azoto, un gas incolore, insapore, invisibile, ma tra i più diffusi nell’aria.
Il libro indaga anche il mondo delle truffe digitali dividendole in due categorie: quelle di piccola entità, tipo le inserzioni fasulle, e quelle più grandi, legate soprattutto alla clonazione delle carte di credito. “Le prime di solito si limitano ad annunci per l’affitto di case che poi non esistono. I truffatori si fanno inviare i soldi delle caparre da diversi clienti e poi spariscono. Invece i grandi furti consistono nella clonazione delle carte di credito. Di solito hanno dietro organizzazioni criminali che operano dalla Russia o da Singapore”.
Ma la vera piaga della Rete resta il furto di identità, che a volte può portare conseguenze veramente spiacevoli. “Le più innocue sono le creazioni a tuo nome di un falso profilo Facebook. Ci sono invece delle conseguenze devastanti. Nel libro, per esempio, racconto la storia di una signora di 60 anni, senza patente, a cui è arrivata una parcella di 16.000 euro per l’acquisto di un’auto. I truffatori hanno creato un’identità parallela, comprando una macchina al suo posto. La cosa che sconvolge di più è che questa signora non navigava in internet. La sua identità è stata rubata fisicamente, attraverso documenti cartacei, e poi qualcuno ne ha creato su web una fittizia, eseguendo acquisti a suo nome”.
Questo è uno degli inconvenienti che si verifica sempre più di frequente. Oggi infatti, oltre a stare attenti a cliccare sui banner pericolosi, soprattutto quelli di tipo sessuale, bisogna prestare attenzione a ciò che si getta nei bidoni dell’immondizia. “Si deve distruggere ogni documento prima di buttarlo. Ci sono persone che vengono pagate per raccogliere gli estratti conto e documenti vari dalla spazzatura”. Esiste infine un fenomeno tutto nuovo e in costante ascesa, che è quello delle baby gang in Rete. “Sono formate da adolescenti nativi digitali. Che vanno a letto con lo smartphone. Nascono su web, si minacciano tra di loro e poi si incontrano per avere uno scontro fisico. Poi tornano in rete a proclamarsi vincitori. Questo è un fenomeno preoccupante. E ci suggerisce che in futuro le organizzazioni criminali saranno interamente digitali”.
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A Milano indagine per evasione fiscale su Twitter-X. Mancati pagamenti Iva per 12,5 milioni
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(Adnkronos) - L'indagine su Twitter International Uk vede due indagati - si tratta di due ex amministratori (un irlandese e un indiano) - che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del social poi rilevato da Elon Musk a fine 2022. L'indagine nasce da un controllo fiscale della Gdf, concluso ad aprile 2024, proprio sulla piattaforma americana, che oggi si chiama 'X', sulla scia delle stesse verifiche fatte su Meta. Il fascicolo è affidato dal pm Giovanni Polizzi, già protagonista di altre indagini sui colossi del web.
Il punto centrale del fascicolo affidato a Polizzi, lo stesso che si è occupato dell'inchiesta su Meta, è l'idea che debbano essere tassate come transazioni commerciali le iscrizioni gratuite alle piattaforme online in cambio della cessione dei propri dati personali, che hanno un valore economico, visto che consentono la profilazione degli utenti.
Solo lo scorso dicembre la procura di Milano ha notificato l'avviso di conclusione delle indagini preliminari nei confronti dei rappresentanti legali della società di diritto irlandese Meta, titolare dei social Facebook e Instagram. L'inchiesta - ancora aperta - ipotizza per il colosso l'omessa dichiarazione e mancato pagamento - tra il 2015 e il 2021 - dell'Iva per un totale di oltre 877 milioni di euro.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - La Casa Bianca attribuisce il grosso livido sulla mano destra di Donald Trump, che era visibile durante l'incontro di ieri con il presidente francese Emmanuel Macron, alle strette di mano del presidente americano.
"Il presidente Trump è un uomo del popolo", ha affermato la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt, aggiungendo: "Il suo impegno è incrollabile e lo dimostra ogni singolo giorno. Il presidente Trump ha lividi sulla mano perché lavora costantemente e stringe mani tutto il giorno, tutti i giorni".
Roma, 25 feb. (Adnkronos) - Sono due i momenti della replica di Daniela Santanchè sottolineati dalle opposizioni, che oggi hanno votato compatte la mozione di sfiducia alla ministra del Turismo. Il primo quello sull''intemerata' del tacco 12 e il glamour, della sinistra che odia la ricchezza. Un tentativo di 'buttarla in caciara' e uscire dal merito, grave, della vicenda, dicono le opposizioni. L'altro passaggio è meno di colore e più inquietante, sostengono, ed è quando la ministra ha detto che alla prossima udienza valuterà le dimissioni "ma lo farò da sola - ha scandito- con me stessa, senza nessuna costrizione e forzatura". Una sottolineatura che, secondo le opposizioni, è un chiaro messaggio a Giorgia Meloni. E fa crescere l'interrogativo: perché la premier Meloni si fa trattare in questo modo? E' la domanda dei parlamentari di minoranza in Transatlantico.
Giuseppe Conte intervenendo in aula nelle dichiarazioni di voto ha dato una sua versione: "Ci sono solo due plausibili spiegazioni. La prima è che lei, Santanchè, ricatta Meloni. Può darsi che all'opposizione abbiate condiviso segreti che oggi mettono in imbarazzo la presidente del Consiglio e allora comprenderemmo perché ogni giorno Meloni dice che non è ricattabile... La seconda è che Fdi dopo aver avuto come motto 'legge e ordine', oggi che siete al potere si sentite casta intoccabile. Il caso Delmastro è l'esempio di questa vostra convinzione di essere al di sopra della legge".
Anche Elly Schlein si rivolge alla premier Meloni: "Cosa le impedisce di far dimettere Santanchè? Come è possibile accettare in silenzio, dopo che Santanchè ha detto che del pressing di Fdi se ne frega, che lei e solo lei decide se dimettersi come se non esistesse una presidente del Consiglio?". E insiste: "Meloni è stata campionessa mondiale di richieste di dimissioni e oggi ha disertato quest'aula, come fa non vergognarsi della sua incoerenza, come fa a non rendersi conto di quanto sia vigliacco il suo atteggiamento di continua fuga da quest'aula e dalla realtà? Dove si è nascosta la premier? Forse sta registrando un altro video, un contributo da inviare a una convention fra motoseghe e saluti nazisti?".
Conte ribatte anche al passaggio 'tacco 12' della ministra: "Lei ha detto che odiamo la ricchezza, ma non dica baggianate, siete voi che avete fatto la guerra ai poveri, che odiate i poveri. Noi odiamo o meglio ancora contrastiamo, la disonestà". Una questione, quella dei tacchi e delle borsette, che fa sbottare Schlein: "Lei viene qui a difendere le borsette, chi difende gli italiani dalla bollette? Noi non siamo qui per fare un processo ma per porre una gigantesca questione di opportunità politica: davanti ad accuse così gravi, per non ledere le istituzioni, avrebbe dovuto dimettersi".
La segretaria del Pd si rivolge quindi alla maggioranza: "Speriamo in un sussulto della maggioranza e dei singoli parlamentari. Se oggi salvate Santanchè dimostrate che a voi interessa difendere i vostri più che difendere l'onore delle istituzioni. Questa non è difesa nazionale, è difesa tribale". Per Elisabetta Piccolotti che interviene a nome di Avs, "il problema non è la ricchezza della ministra, il problema è che quando si è ricchi e non si pagano" gli stipendi ai lavoratori e si umiliano "le persone più povere".
Anche Iv, Più Europa e Azione che non avevano sottoscritto la mozione di sfiducia, hanno comunque dichiarato il voto a favore in aula. "Noi sappiamo che la mozione di sfiducia non sarà approvata, ma chiunque si è accorto che la ministra Santanchè non è sfiduciata da coloro che hanno presentato questa mozione ma dalla sua stessa maggioranza, dalla premier Meloni", dice Davide Faraone di Iv. Per Azione Antonio D'Alessio spiega: "Le mozioni di sfiducia non ci piacciono" e "la ministra non è colpevole fino a prova contraria" ma "è il quadro complessivo che finisce con il restituirci una politica rispetto alla quale scivolano via situazioni che non consentono una azione della ministra libera di condizionamenti". Linea simile a Riccardo Magi di Più Europa: "Per noi Santanché dovrebbe dimettersi" non per le questioni giudiziarie, ma "perché ha inanellato una serie di fallimenti da ministro". Intanto in serata l'aula ha respinto la sfiducia con 206 voti.
Londra, 25 feb. (Adnkronos/Afp) - Il primo ministro britannico Keir Starmer ha confermato che ospiterà colloqui sull'Ucraina con gli alleati nel fine settimana, dopo essere tornato dall'incontro con il presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla Casa Bianca. "Ospiterò diversi paesi questo fine settimana per continuare a discutere di come procedere insieme come alleati alla luce della situazione che ci troviamo ad affrontare", ha detto ai giornalisti.
Tel Aviv, 25 feb. (Adnkronos) - Le Idf e lo Shin Bet hanno sventato un piano terroristico che prevedeva l'uso di una bomba da 100 kg a Kabatiya, in Cisgiordania. Lo ha reso noto l'Idf, aggiungendo che nel corso dell'operazione, i soldati hanno perquisito decine di siti, arrestato 15 terroristi, localizzato armi e smantellato esplosivi.
Washington, 25 feb. (Adnkronos) - "Sono stata rapita dai terroristi di Hamas il 7 ottobre dal Nova Festival insieme al mio compagno, Avinatan Or. Siamo stati presi con la forza, separati e siamo entrati nell'inferno sulla terra". Lo ha detto l'ostaggio liberato Noa Argamani al Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, aggiungendo che "non abbiamo più tempo! Sono qui oggi, il che è un miracolo, ma ci sono ancora 63 ostaggi che stanno vivendo questo incubo, senza sapere se vivranno o moriranno. Non c'è bisogno che vi racconti di Kfir e Ariel Bibas e della loro madre Shiri. Una madre e i suoi bambini che sono stati brutalmente assassinati in prigionia".
Roma, 25 feb (Adnkronos) - Ha da poco preso il via alla Camera la 'chiama' dei deputati per il voto alla mozione di sfiducia nei confronti della ministra del Turismo Daniela Santanchè.