A Parigi il sogno di una società più collaborativa, aperta e a sostegno delle comunità, diviene sempre più concreto. Non stiamo parlando della terza Comune di Parigi, ma del più grande evento globale dedicato all’Economia Collaborativa che si terrà nella capitale francese dal 5 al 7 Maggio 2014, il OuiShare Fest. Il tema di quest’anno sarà “L’Era delle Comunità” e riunirà più di mille thought leaders internazionali, imprenditori e aziende, organizzazioni non-profit, attivisti e funzionari pubblici per tre giorni di conferenze, co-creazione e connessione.
OuiShare è un’organizzazione non-profit fondata a Parigi nel 2012 che in soli due anni di attività ha organizzato oltre 200 eventi in più di 50 città in tutto il mondo. “OuiShare è un think tank, un do-tank, è un movimento internazionale della società civile” che tenta di guidare l’attuale sistema economico verso una società fondata su valori di apertura, collaborazione e condivisione. Si tratta di un’esperienza alquanto caratteristica, capace di esprimere il proprio spirito innovativo in ogni sua iniziativa. Basti pensare che persino il programma del festival non viene deciso in maniera tradizionale dagli organizzatori, bensì attraverso 150 proposte raccolte tramite un bando di idee.
Quest’anno l’evento darà vita ad un FabLab “The Factory”, una tenda che per tre giorni si trasformerà in un laboratorio open source per costruire strutture come mulini, mobili e arnie per le api. La fiera della condivisione proporrà al pubblico i più innovativi progetti europei di economia collaborativa e il festival si concluderà con la premiazione dei 5 vincitori OuiShare Awards, tra festa e musica dal vivo.
L’economia collaborativa riforma il concetto stesso di valore, si muove orizzontalmente e sfrutta l’energia delle communities per reinventare i modelli economici esistenti. Ve ne sono molti esempi, solo in Italia sono oltre 250 le piattaforme attive, il 13% degli italiani ne è già entrato in contatto e un altro 10% è intenzionato a farlo. In Francia ben il 50% ha dichiarato di aver condiviso o scambiato un bene attraverso questo tipo di piattaforme, mentre in Inghilterra il 64% utilizza questi canali. Non è un caso che l’81% degli inglesi dichiari che condividere li renda più felici. Secondo la ricerca di Duepuntozero DOXA presentata a Sharitaly ciò che frena maggiormente chi ancora non è entrato in contatto con questo tipo di iniziative è la mancanza di fiducia verso gli altri, mentre gli aspetti più apprezzati sono l’innovazione e l’originalità delle soluzioni (36%), il risparmio (29%) e la sostenibilità ambientale (28%). Tra i servizi più utilizzati ci sono quelli legati alla mobilità (car-sharing), all’alloggio condiviso, al consumo collaborativo, la raccolta fondi, lo scambio e il baratto.
Ma le iniziative non si fermano qui. E’ infatti sempre più diffuso anche il coworking, ovvero il lavoro collettivo dei FabLab come Make in Italy, le piattaforme di pasti sociali come Gnammo, o lo scambio di esperienze e progetti (open knowledge), che vanno dalle banche del tempo alle reti per la progettazione di hardware e software open source come Officine Arduino, una realtà italiana ormai famosa in tutto il mondo. Altre realtà nostrane d’eccellenza come Open Polis mirano invece all’informatizzazione della pubblica amministrazione nel tentativo di garantire più partecipazione e trasparenza, mentre SlowD e Openwear valorizzano il tessuto produttivo locale nel campo della moda e del design. Persino la consulenza e la formazione alle aziende e alla PA hanno trovato nuova linfa grazie a Collaboriamo. Gran parte di queste iniziative prenderanno parte al OuiShare Fest.
Per comprendere meglio il successo e la crescita di questo fenomeno vi basti pensare che nel 2011 le piattaforme di crowdfunding nel mondo hanno raccolto 1,5mrd $ per finanziare oltre un milione di progetti. Solo in Italia hanno dato vita a imprese, progetti socioculturali e di recupero del patrimonio urbano per un valore di 23 mln €.
Un antico proverbio svedese recita: “Un dolore condiviso è un dolore dimezzato. Una gioia condivisa è una gioia raddoppiata.” E’ questo ciò che traspare dal OuiShare fest, una sana voglia di collaborazione costruttiva in una fucina di idee sempre in continua evoluzione. Parliamo di modelli che non puntano a demolire il sistema attuale, ma ad offrirne un’alternativa. Modelli che rendono obsoleta una società fondata sull’individualismo e la competizione sfrenata, di fronte a soluzioni stimolate dal progresso tecnologico e incentrate sulle comunità, la condivisione e lo sviluppo collettivo. Il sogno di una comunità globale di beni comuni non pare poi più così lontano: “Non è una crisi, è il mondo che sta cambiando” (M. Serres).
di Gian Luca Atzori, Maura Fancello