“Se non tolgono il fiscal compact, se non spalmano il debito con l’Eurobond, se non finanziano le nostre piccole e medie imprese, se non accettano tutto ciò, faremo un referendum sull’Unione Europea“. Beppe Grillo torna in televisione con una lunga intervista a SkyTg24 ed elenca tutti i “se” che separano il Movimento 5 stelle dal referendum sull’euro. La campagna elettorale per le Europee entra nei giorni più caldi e la strategia è cambiata. Il leader noto per attacchi a giornalisti e telecamere accoglie una diretta tv nella sua casa di Marina di Bibbona e smorza le domande sulla possibilità di chiedere l”uscita dall’Unione monetaria. “Noi andremo a Bruxelles e diremo ‘stracciate quei trattati’. Vinceremo sicuramente”. Il referendum sull’euro è l’ultima opzione da considerare se le altre strade non funzioneranno. “L’Italia deve allearsi con Spagna, Grecia e Portogallo. Chiederemo di spalmare i debiti, perché non è possibile che si condividano solo i crediti se vogliamo essere una comunità . Poi il referendum lo faremo, magari consultivo”. La soluzione per il leader 5 stelle è quella in primo luogo di “entrare nelle istituzioni e vedere cosa si può fare. Ad esempio per risolvere il problema dell’immigrazione, bisogna avere poco cuore e molto cervello”. Le parole del leader del Movimento 5 stelle ricalcano le indicazioni date ai candidati per Bruxelles nell’incontro a Milano della settimana scorsa. In quell’occasione, soprattutto Casaleggio aveva insistito sulla necessità di non girare le piazze invocando l’uscita dall’euro, ma prima parlare della possibilità di entrare nelle istituzioni e far valere le proprie posizioni.
Grillo comincia l’intervista commentando gli spari contro i tifosi napoletani delle ultime ore: “Io sono un comico e sono qui a spiegare davanti a migliaia di spettatori la politica, Genny la carogna e Renzi. L’ironia non basta. Gli scontri allo stadio Olimpico sono segnali. La povera Alessandra Amoroso ha cantato l’inno e fatto un tributo alla politica ed è stata fischiata. C’erano i politici schierati sull’attenti e poi sono fuggiti con le loro auto blu. Io già vedo che Genny la carogna sarà invitato al Nazareno da Renzi il bastardo per fare la legge sugli stadi. Il mondo sta andando in un modo che non è più capibile”. E Grillo si spinge più in là: “Se vinciamo le Europee bisogna andare a votare per le politiche. Questo parlamento è illegittimo e anti-costituzionale”. Attacca anche il presidente del Consiglio: “Renzi è finto, dentro ha un odio moderato perché solo così può arrivare a dire le cose che dice e non farlo. Queste persone stanno distruggendo il Paese in modo moderato. Sono malati, hanno dei disturbi psicologici, hanno alessitimia, non sono capaci di intercettare le emozioni delle persone. Infatti l’appeal che hanno è tutto finto. Questa gente non va combattuta ma eliminata, va mandata via. Renzi è uno che dice ‘non farò il presidente del Consiglio’ e poi lo fa”. A Napolitano invece, chiede di lasciare la carica di presidente della Repubblica: “Vogliamo che Napolitano se ne vada, se ne deve andare a Cesano Boscone, come lo psiconano (Berlusconi, ndr)”.
Grillo parla poi del Movimento: “Io sono oggetto di pregiudizio; dicono che sono quello che grida, che si incazza, che sono violento, fascista, nazista. Ma io ho fatto con 9 milioni di persone un Movimento che è tutto meno che violento, raccogliamo le firme. Ci sia concesso questo. Il senso del nostro Movimento è ‘mandarli a casa’; per questo dicono che siamo violenti”. Prosegue poi affrontando il tema del lavoro e alla richiesta di propose concrete dice: “Cosa intendiamo per lavoro? Acettare qualsiasi tipo di lavoro è lavoro? Stare dentro un altoforno è lavoro? Io voglio capire di che cosa parliamo. E’ il reddito che ci fa stare dentro o fuori la società”.
Tra le domande della lunga intervista un capitolo è stato dedicato anche a espulsioni e democrazia diretta: “Io e Casaleggio potremmo anche manipolare tutto. Ma non avrebbe senso. Espulsioni? Non accetto lezioni di moralismo dagli altri partiti. Noi siamo per il vincolo di mandato e per questo abbiamo inserito il recall per chi si candida con il Movimento in Europa. Io non mi sono mai sognato di avere un ruolo politico”. Conclude con un attacco all’editore di Repubblica Carlo De Benedetti: “Ha fatto dossier su di me. Ha fatto scrivere sul suo giornale una pagina su quanto guadagna il blog. E lui quanto guadagna? E’ inutile che mi dia del fascistello, è lui i fascistello”.