Tensione alle giornate del lavoro della Cgil. Mauro Moretti, ex ad delle Ferrovie dello Stato e presto nuovo amministratore delegato di Finmeccanica, e il ministro Maurizio Lupi sono stati accolti tra le contestazioni. Prima è stato il turno dell’associazione dei familiari vittime di Viareggio, poi degli attivisti del Laboratorio sociale Paz che se la sono presa con il titolare del dicastero ai trasporti. Prima di entrare nella sala per il dibattitto Lupi ha cercato una mediazione con i manifestanti nel piazzale. Poi i nuovi attacchi, questa volta dai militanti dei centri sociali. Non appena il ministro ha pronunciato la parola ‘sicurezza’ un gruppo di ragazzi ha cominciato a scandire slogan sfoderando manifesti di rivendicazione sulla casa e sul salario. “Servite i potenti, rappresentate i potenti“, gridano immediatamente bloccati e trascinati fuori dalle forze dell’ordine. Breve parapiglia e poi in sala torna la calma. Fuori intanto resta lo striscione: “Una sola grande opera, casa, reddito dignità per tutti”.
All’esterno ci sono state invece le contestazioni dei familiari delle vittime della strage di Viareggio, quello del 2009, che provocò 32 morti. “Moretti se ne deve andare. Deve essere dimesso da tutto per la sua responsabilità nell’incidente che lui derubricò a spiacentissimo episodio”, attacca il portavoce dell’associazione in presidio con altri familiari davanti al palazzo dell’Arengo dove si svolge la manifestazione. E’ nel mirino anche la Cgil. “E’ una vergogna che un sindacato che dice di stare da parte delle persone, riverisca corteggi e inviti chi è responsabile delle scelte dell’alta velocità a scapito della sicurezza dei treni“.
Una delle madri delle vittime ha scandito al megafono: “la Cgil in cui io credevo tanto perché fa queste cose? Perché invita un rinviato a giudizio per accuse terribili?”. L’associazione dei familiari delle vittime, infine, ha letto tutti i 32 nomi delle persone scomparse nell’incidente del 29 giugno del 2009 a Viareggio. Solo qualche settimana fa, Moretti aveva deciso di non partecipare al decimo congresso nazionale della Filt Cgil, la Federazione dei lavoratori dei trasporti a Firenze, proprio in seguito alle contestazioni dell’associazione dei familiari delle vittime. E tra le richieste c’era anche quella delle dimissioni da amministratore delegato di Finmeccanica.
Ma le proteste sono continuate anche in serata. Alcuni manifestanti con delle bandiere ‘No Coop’ hanno protestato fuori dal Palazzo dell’Arengo dove il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, era ospite di un incontro. I manifestanti chiedono di poter entrare nel palazzo per partecipare all’incontro e portare all’attenzione del ministro alcune vertenze dell’area bolognese come quelle di Coop Service, Manutencoop e Granarolo. Il grosso dei manifestanti non sono stati fatti entrare, solo tre ragazzi sono invece riusciti ad entrare nella sala dell’incontro con alcune bandiere No Coop e sono stati fatti uscire accompagnati dalle forze dell’ordine. I manifestanti rimasti fuori raccontano le loro rivendicazioni con un megafono. La protesta oltre che verso il ministro Poletti, ex presidente della Lega Nazionale delle Cooperative, è stata rivolta anche verso la Cgil per aver invitato il ministro a parlare e, poi, per non aver permesso loro di entrare.