I due volti del calcio sono quelli di Roma e di Perugia. La violenza e le polemiche. Oppure la festa. E dovrebbe far riflettere che la seconda coincida spesso con il calcio più povero, che torna alle sue origini, lontano dai grandi riflettori e dai miliardi.
Ero a Perugia per il Festival del giornalismo. Il rientro a Roma era previsto per pranzo, ma c’era Perugia-Frosinone in calendario alle 15. Per chi ama questo sport un’occasione che non si può perdere. Prima contro seconda in Lega Pro (Prima Divisione, Girone B), la super sfida al vertice che vale la Serie B dopo anni di inferno e purgatorio. Tutta la città che si ferma: in 20mila allo stadio Curi, gli altri in casa o nei pub, incollati alla tv.
Un pomeriggio di passione in cui la cronaca del match è davvero marginale. L’1-0 di Moscati al 20′ del primo tempo con un gran destro da fuori area è il gol che decide la partita. Il Frosinone non fa da vittima sacrificale, tutt’altro: reagisce, attacca tanto. Il Perugia per l’intera ripresa quasi non esce dalla sua area, salvo sprecare un’occasione pazzesca con Fabinho a tempo scaduto. C’è anche tensione in campo, come è normale che sia quando ci si gioca una stagione intera in novanta minuti. Ma per la promozione diretta il Frosinone doveva vincere, e invece ribaltare l’1-0 nel catino del “Curi” si rivelerà impossibile.
Il resto è solo festa. Prima allo stadio: sugli spalti e con una maxi-invasione di campo, rigorosamente pacifica. Poi la marea rossa dilaga in strada, nelle vie del centro storico: clacson, macchine e caroselli, sciarpe, bandiere e cori. Lungo tutto corso Vannucci, in piazza IV novembre, sulla scalinata della magnifica Sala dei Notari. Il simbolo del Grifo ovunque, un frastuono di suoni e di colori. I tifosi, anzi i perugini tutti, si mischiano ai pezzi grossi del giornalismo ma soprattutto ai tanti ragazzi, volontari e non, arrivati ormai alle ultime battute del Festival. La malinconia positiva di chi si appresta a rientrare a casa dopo una bella esperienza, e l’esultanza sfrenata di chi torna in Serie B. Fino a sera sarà una giornata speciale per tutta la città. Valeva ben la pena prendere il treno successivo. Per partecipare alla gioia di Perugia. E riconciliarsi con il calcio.
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