I deputati democratici adottano senza votare il testo di Scanu che chiede una rimodulazione e un dimezzamento del programma di acquisto, anche se non ci sono riferimenti diretti al numero di aerei. Evitata la spaccatura del partito
L’assemblea dei deputati del Pd ha adottato questa sera il documento firmato da Gian Piero Scanu che chiede una “moratoria per rinegoziare” il programma degli F35 con l’obiettivo di arrivare a “dimezzare” la spesa. Il testo viene adottato senza una votazione, così come proposto da Scanu, con due sole correzioni formali, evitando in questo modo anche una spaccatura del partito. “E’ stato svolto un lavoro positivo”, ha detto il capogruppo Pd Roberto Speranza all’assemblea dei deputati, con “l’autonomia che come gruppo dobbiamo esercitare fino in fondo” e “anche con un pluralismo molto sentito nel gruppo”. “Con questo documento abbiamo realizzato e dimostrato che è possibile una mediazione alta: noi lo assumiamo come punto di vista del gruppo che mettiamo a disposizione per un confronto aperto a partire dalla maggioranza”, ha spiegato il capogruppo Pd.
Stretto tra Quirinale e ministero della Difesa, in realtà il Pd aveva rischiato nuovamente di spaccarsi sugli F35, un rischio molto pesante in piena campagna elettorale. Nel testo adottato questa sera non c’è il riferimento al taglio da 90 a 45 aerei, ma è comunque un progresso rispetto alla iniziale richiesta di un generico “significativo ridimensionamento”: questa volta si chiede di dimezzare nel prossimo Def autunnale gli stanziamenti per il programma F35 nel bilancio pluriennale della Difesa, da 10 a 5 miliardi di euro. Una posizione così avanzata che rischia di raccogliere il sostegno dei 5 stelle in Commissione Difesa. Ma anche il contrasto con il Quirinale e con il ministro Pinotti, a loro volta oggetto dei sempre più espliciti avvertimenti dell’ambasciatore americano a Roma, John Phillips, che – notizia di ieri sera – a Raidue ha dichiarato: “Abbiamo accordi con l’esercito italiano e si è detto che si andrà avanti: forse si dovrà rallentare l’acquisizione, ma non credo ci sia alcun interesse nel ridurne il numero”.
E così prima della riunione dei parlamentari era arrivato l’ordine di altolà, impartito tramite il capogruppo Pd alla Camera, Roberto Speranza, che ieri in tarda serata ha inviato delle proposte di emendamento al testo per togliere ogni riferimento a moratorie e dimezzamenti di budget ma che alla fine non ha impedito di far prevalere questa sera la volontà della maggioranza del partito, nettamente favorevole al blocco immediato e al reale dimezzamento del programma F35.