Fumata nera in commissione Affari Costituzionali al Senato sul testo base da cui partire per la riforma del Senato. E’ la presidente della Commissione, Anna Finocchiaro, ad annunciarlo al termine della seduta, ma assicura: “Questa sera (la seduta è stata rinviata alle 20.30, ndr) ci sarà almeno il voto sugli ordini del giorno”. A questo punto si cerca un difficile punto di incontro per uscire dallo stallo tra maggioranza e opposizione, dopo che in Commissione è spuntata la proposta del leghista Roberto Calderoli che prevede anche un taglio del numero dei deputati a 400. Ma il ministro per le Riforme, Maria Elena Boschi, boccia questa proposta ed afferma: “Abbiamo già detto che il governo è disponibile a modifiche rispetto al testo, ma non può essere stravolta l’impostazione” e risponde a Silvio Berlusconi che stamane ha detto ‘no’ a una riforma in 15 giorni e ‘no’ a un Senato dopo-lavoro per sindaci in gita a Roma. “Noi sappiamo benissimo – dice la Boschi – che una settimana in più o due settimane in più rispetto al termine iniziale del 25 maggio non sono un problema , però non possiamo rallentare le riforme“. Ma Paolo Romani (Forza Italia) rincara: “Mantenere la richiesta che il testo base sia quello uscito dal Consiglio dei Ministri si sta dimostrando una scelta sbagliata. mi sembra complicato fare una riforma così importante in un momento in cui la serenità non si accompagna alla campagna elettorale”. “La maggioranza è in confusione, perché Matteo Renzi vuole vendersi il fatto che c’è stato un voto prima delle elezioni”, ha spiegato la capogruppo di Sel, Loredana De Petris. Contrario anche il M5S. “La volontà di Renzi è quello di dimostrare che il suo testo è quello che andrà avanti – afferma Vito Crimi – ma quel testo lì è una cosa vergognosa e non andrà avanti da nessuna parte perché neppure la sua maggioranza è d’accordo su quel testo” di Manolo Lanaro
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