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Serie A, risultati e classifica – La Juve campione vuole il trionfo da 100 punti

Il personaggio della giornata è senza dubbio il volto dei tre scudetti consecutivi della Juventus, filotto che non accadeva dagli anni '30 del secolo scorso. Sicura la qualificazione della Fiorentina per l'Europa League

LA GIORNATA
E niente. Anche quando la posta in palio è nulla, lo scudetto già vinto, la Juventus cannibale di Antonio Conte conquista i tre punti. Una fame atavica, che è poi la spinta che anima questa società dalla notte dei tempi, uno dei pochi record non ancora superati in questa stagione da raggiungere, il traguardo dei 100 punti, e la Juve delle riserve batte anche l’Atalanta per 1 a 0 con gol di Padoin: riserva pura, gregario di quelli che hanno fatto la fortuna della Juve. Giusto Barzagli, Chiellini e Pogba tra i titolari della stagione, per il resto ha giocato una manciata di minuti anche Pepe, uno che finora quest’anno non era mai sceso in campo, solo nove minuti in Coppa Italia. Di fronte un’Atalanta al completo non basta, e per la Juve è la diciottesima vittoria in altrettante partite casalinghe. Sugli spalti i cori di gioia oscurano un bruttissimo striscione su Superga, parzialmente mitigato da uno della società posto più in basso, e negli spogliatoi esplode la festa: come si sapeva già al fischio d’inizio, per la trentesima volta la Juventus è campione d’Italia. 

Anche perché domenica la Roma sbraca, e non è bello, sul campo di Catania. Dopo nove vittorie consecutive, dopo non aver subito mai più di due gol a partita (escluso il 3-0 a Torino con la Juve), la squadra di Garcia ne regala quattro a un Catania in piena lotta retrocessione. La cosa fa imbestialire Ballardini, il tecnico del Bologna che accusa sibillino il collega: “Siamo in Italia, queste cose non mi stupiscono”. Domenica prossima c’è proprio Bologna-Catania, sfida fondamentale per la salvezza, almeno per gli emiliani dopo lo 0-0 casalingo di domenica col Genoa, che agli etnei nemmeno una vittoria potrebbe per restare in Serie A. Se sembra spacciato il Livorno, che dopo la rocambolesca sconfitta 5-3 sul campo dell’Udinese (5-2 solo nel primo tempo), dovrà affrontare Fiorentina e Parma, restano in corsa per salvarsi il Sassuolo, che stasera affronta la Fiorentina poi il Genoa in casa e il Milan a San Siro, e il Chievo, sconfitto domenica in casa dal Torino che andrà a giocare a Cagliari prima di aspettare l’Inter.

Anche la lotta per l’Europa League tiene vivo l’interesse per un campionato in cui le piazze d’onore sono già state assegnate da tempo. Sicura la qualificazione della Fiorentina, che dovrebbe crollare sul traguardo come Dorando Petri all’arrivo della maratona per perdere il quarto posto. Il gol di De Jong in un derby in cui l’Inter ha fatto zero tiri nello verso la porta avversaria, evento mai verificatosi negli ultimi dieci anni, ha messo a rischio il quinto posto nerazzurro. E probabilmente la panchina di Mazzarri nonostante le conferme societarie. Sabato sera lo scontro con la Lazio potrà dire molto. Proprio i biancocelesti si sono eliminati a vicenda col Verona dalla corsa alle coppe dopo il pareggio per 3-3 di ieri sera allo Stadio Olimpio: un risultato che ha fatto bene allo spettacolo ma non alla classifica delle due squadre. Il vero scontro diretto sarà a Torino tra i granata e il Parma, domenica vittorioso in casa con la Sampdoria. Spettatore attento il Milan, con un un calendario più favorevole. 

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IL PERSONAGGIO
E’ senza dubbio il volto dei tre scudetti consecutivi della Juventus, filotto che non accadeva dagli anni ’30 del secolo scorso. E’ Antonio Conte da Lecce, che in bianconero ha fatto la storia in campo e ora la sta facendo in panchina. O l’ha fatta, nel caso che voglia andarsene all’estero se, come si sussurra, ritiene di aver spremuto da questo gruppo tutto il possibile e pretenda investimenti proibitivi per il calcio italiano. Sono la sua faccia durante le rare e per questo sempre pungenti conferenze stampa, il suo corpo ad agitarsi come forsennato sulla linea di fondo, che ne fanno il demiurgo di questo triennio bianconero, con squadre sempre uguali e sempre diverse: da Del Piero a Tevez, dal Comunale (ribattezzato Stadio Olimpico) allo Juventus Stadium. Per i paragoni con il suo mentore Lippi o con l’ingombrante Mourinho si prega di ripassare più tardi, dopo qualche vittoria in Europa, il suo vero e unico cruccio da quando è arrivato sulla panchina bianconera. Per il resto in Italia si è dimostrato il migliore della sua generazione, si è confermato tale e lo ha sigillato nei libri di storia.

LA SPIGOLATURA
Forse a Torino è difficile festeggiare, o sono troppo abituati a farlo, che infatti nel pomeriggio di domenica quando è diventato ufficiale lo scudetto alcuni giocatori dormivano. E la notte della domenica della terza stella piazza San Carlo era già vuota, la maggior parte dei tifosi a casa a dormire. Forse certi sassolini rimangono troppo a lungo nelle scarpe, e nonostante si cerchi di levarseli a ogni occasione buona, la loro pesantezza è insostenibile. Tant’è, ma fa specie che il giorno dopo la conquista del titolo il presidente della Juventus non abbia trovato di meglio da fare che innescare l’ennesima polemica su Calciopoli, i 32 scudetti vinti sul campo contro i “soli” 30 dell’albo d’oro. La Juventus, ha spiegato, per protesta non inserirà la terza stella sulla maglia (il permesso gli era stato negato due anni fa, quando secondo la contabilità bianconera i titoli erano già trenta ndr) e lo farà solo quando un’altra squadra arriverà a venti scudetti e raggiungerà la seconda stella. Allora la società cucirà la terza, per rimarcare la propria superiorità. Il calcio è gioia e divertimento, se non festeggiare è un diritto, incazzarsi il giorno dopo dovrebbe essere un reato.

twitter: @ellepuntopi

RISULTATI
Catania-Roma 4-1 (Izco (C) al 26′ pt e al 34′ pt, Totti (R) al 37′ pt, Bergessio (C) al 11′ st e Barrientos (C) al 34′ st)
Chievo-Torino 0-1 (autogol di Sardo (C) al 9′ st)
Genoa-Bologna 0-0
Parma-Sampdoria 2-0 (Cassano al 8′ pt e Schelotto al 45′ st) Udinese-Livorno 5-3 (Paulinho (L) al 13′ pt e al 29′ pt, Di Natale (U) al 19′ pt e al 45′ pt, Badu (U) al 21′ pt, Pereyra (U) al 34′ pt, Gabriel Silva (U) al 44′ pt e Mesbah (L) al 43′ st) azione Di Natale A. 45′ pt)
Milan-Inter 1-0 (De Jong al 20′ st)
Lazio-Verona 3-3 (Keita (L) al 30′ pt, Marquinho (V) al 37′ pt, Lulic (L) al 15′ st, Iturbe (V) al 21′ st, Romulo (V) al 38 st, Mauri (L) al 47′ st) Juventus-Atalanta 1-0 (Padoin al 27′ st)
Fiorentina-Sassuolo (oggi, ore 19.00)
Napoli-Cagliari (oggi, ore 21.00)

CLASSIFICA
Juventus 96
Roma 85
Napoli 69*
Fiorentina 61*
Inter 57
Torino 55
Parma 54
Milan 54
Lazio 53
Verona 53
Atalanta 47
Sampdoria 44
Udinese 42
Genoa 41
Cagliari 39*
Chievo 30
Bologna 29
Sassuolo 28*
Catania 26
Livorno 25

* una partita in meno

MARCATORI
21 gol: Immobile (Torino)
19 gol: Tevez (Juventus), Toni (Verona)
17 gol: Higuain (Napoli)
15 gol: Llorente (Juventus), Palacio (Inter), Paulinho (Livorno)
14 gol: Balotelli (Milan), Gilardino (Genoa), Rossi (Fiorentina)
13 gol: Berardi (Sassuolo), Callejon (Napoli), Cerci (Torino), Destro (Roma), Paloschi (Chievo)

PROSSIMO TURNO
37 Giornata: Verona-Udinese (sabato 10 maggio, ore 18.00), Inter-Lazio (sabato, ore 20.45), Atalanta-Milan, Bologna-Catania, Cagliari-Chievo, Livorno-Fiorentina, Sampdoria-Napoli, Sassuolo-Genoa, Torino-Parma (domenica 11 maggio, ore 15.00), Roma-Juventus (domenica, ore 20.45).