“Hai presente la pubblicità di Pinco Pallo?”
“No, non ho la televisione“.

A questo punto ci sono due tipi di reazione. I primi, incapaci anche solo di immaginare una vita senza tg, fiction e tribune politiche, mi confessano che “non potrebbero vivere senza tv“. Gli altri, non meno frequenti, rivelano la stessa voglia di sbarazzarsene, poiché la tv è diventata per loro “come una droga” o perché “il marito si piazza ogni sera davanti alla tv, isolandosi dal resto della famiglia”.

E’ altrettanto vero che l’irruzione del mondo all’interno delle pareti domestiche, avviene anche per mezzo di un computer, ma con quest’ultimo si è ancora padroni di scegliere, più attivi nel ricercare un contenuto o un’informazione, rispetto alla passività del piccolo schermo.

Quando visito i miei per qualche giorno, in quei momenti morti tipici di quando si è ospiti da qualcuno, mi tuffo sul divano e accendo la super televisione con centinaia di canali satellitari, pregustando le infinite possibilità di relax. Ma sono già passati venti minuti e mi accorgo di non aver ancora fermato il dito sul pulsante del telecomando…

Con figli per casa, la tentazione di metterli a tacere grazie a un intrattenimento sicuro è grande.

A cena da amici con una figlia coetanea, invece di farle giocare con la vagonata di giochi allineati in cameretta (le mie avevano l’acquolina in bocca al solo pensiero di metter mano su quel ben di dio) il padre della bambina ha deciso di accendere la tv. E così, per tutta la serata, le tre bambine, ormai stordite, sono restate inchiodate al 45 pollici. Siamo davvero diventati schiavi della televisione?

Ieri pomeriggio, il nostro vicino usava la motozappa nel campo davanti a casa. Le bambine, afferrate due sedie, si sono sedute davanti alla ringhiera e hanno guardato lo spettacolo, manco fossero al cinema! Per comodità, abitudine o noia ci siamo abituati a credere che la fonte di svago per eccellenza, per grandi e piccini, debba arrivare dalla televisione, dimenticando che la vita pulsante intorno a noi offre spunti infinitamente più interessanti.

Perché la televisione è entrata così di prepotenza nelle nostre vite? Il suo potere ipnotizzatore è grande. In una stanza con uno schermo acceso, anche su un programma poco interessante, la maggioranza della gente non riuscirebbe a resistere al fascino delle immagini. Invadente per natura, mette radici nella vita pubblica in ambienti dove prima non ne era giustificata la presenza: dal parrucchiere, dal meccanico, perfino in ospedale nella sala d’attesa del centro prelievi.

Vien quasi da dire che la gente non sia più capace di stare sola coi propri pensieri ergo, vada indottrinata e intrattenuta 24 ore su 24. O forse la gente, pur lamentandosi di continuo del poco tempo a disposizione, in realtà teme di restare sola col proprio tempo, scoprendo di non sapere che farsene; magari in una casa troppo silenziosa o ritrovandosi a quattrocchi con un compagno col quale non si condivide più nulla.

Così, il suono confortante e familiare delle voci di sottofondo colma il vuoto delle parole e dei silenzi.

Secondo una ricerca francese dell’anno scorso, in Europa sono gli italiani quelli che guardano più televisione, con una media di quattro ore e trentaquattro minuti al giorno, con un trend in aumento. Posto che la televisione sia intrattenimento e informazione, mi chiedo allora come mai gli italiani sembrino più stressati e ignoranti che mai.

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