“Rimarremo qui a oltranza. Non abbiamo più bisogno di rassicurazioni, ma di impegni. I malati gravi tornano in presidio sotto il ministero dell’Economia a Roma per chiedere subito lo sblocco del fondo per la non autosufficienza, mentre 40 di loro sono in sciopero della fame. “E’ stata un’importante conquista – spiega Mariangela Lamanna dell’Associazione 16 novembre – quella che abbiamo ottenuto nel 2013 dopo la morte del nostro consigliere direttivo Raffaele Pennacchio, deceduto dopo 36 ore di presidio permanente. Adesso lungaggini e intoppi burocratici impediscono l’erogazione di questi fondi”. “Io vivo con una pensione di invalidità di 270 euro e mio marito che mi assiste è un esodato – dice una signora affetta da Sla – anche poche centinaia di euro in più al mese per noi sarebbero importanti”. “Questi ritardi pesano sui malati. In questa situazione ci viene voglia di farla finita. Questa è una eutanasia di Stato” chiosa un altro in sciopero della fame da 24 ore  di Annalisa Ausilio

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