Il ministro dell’Interno Angelino Alfano lo ribadisce anche davanti alla Camera dei deputati. Non c’è stata alcuna trattativa tra le forze dell’ordine e i tifosi del Napoli. I dirigenti della questura che si sono spostati sotto la curva in cui si trovavano i sostenitori partenopei lo hanno fatto solo per scortare il capitano Marek Hamsik. Anzi, le forze di polizia “hanno dovuto sedare la reazione dei supporters partenopei, convinti che responsabili del ferimento di Ciro Esposito fossero state le forze dell’ordine”. Il ministro ha sottolineato come “a fatica è stata riportata la calma”. Una ricostruzione un po’ diversa da quella della Procura federale alla Digos che parla di uno scambio tra lo stesso Hamsik e ‘a carogna.
“La sequenza dei fatti all’Olimpico con l’atteggiamento di De Tommaso (Genny ‘a carogna, ndr) tracotante con la vergognosa scritta sulla maglietta ha fatto nascere il dubbio che la partita si sia svolta dopo l’assenso di De Tommaso. In realtà nessuna trattativa c’è stata, la partita si sarebbe svolta comunque anche per scongiurare rischi da deflusso”. Certo, spiega Alfano, il “culmine dell’inciviltà” nella folle notte di sabato sera in occasione della finale di coppa Italia, si è raggiunto “quando l’inno di Mameli, il canto degli italiani, è stato colpito da una salva di fischi”. Secondo il capo del Viminale “è infondato che il dispositivo di sicurezza abbia avuto lacune con l’impegno di 1486 uomini delle forze dell’ordine” (oltre a 920 steward) e che comunque i provvedimenti per arginare la violenza negli stadi non saranno prese “sull’emotività del momento”. L’obiettivo, ha aggiunto Alfano, è quello di “affinare gli strumenti di contrasto” attraverso l’ampliamento dei reati per i quali è possibile applicare il Daspo e inasprendo le sanzioni.
Quanto alla ricostruzione dell’aggressione al tifoso napoletano Ciro Esposito Alfano conferma la versione della questura. E’ “esclusa la partecipazione all’azione violenta” delle persone “con i caschi” indicati da un testimone, sottolineando che “si sta comunque accertando se De Santis ha agito da solo o meno”. Sono in corso “ulteriori rilievi per l’uso dell’arma da fuoco a seguito del risultato non dirimente della prova stub”. Infatti il tifoso romanista “risulta da qualche tempo lontano dalla tifoseria attiva e non è inibito da provvedimenti restrittivi” ma nei suoi confronti “sono comunque emersi evidenti elementi di responsabilità per il ferimento dei tre supporter napoletani”. Tuttavia il video al momento a disposizione degli investigatori e della magistratura in cui si vedono gli istanti precedenti il ferimento di Esposito “non riprende la persona che ha sparato” e “tuttavia riproduce distintamente il rumore di 4 colpi esplosi in rapida successione”. Da Alfano infine lo stesso appello già fatto anche dal presidente del Consiglio Renzi: “Alla definizione delle misure più idonee per restituire gli stadi ai cittadini mi auguro che diano tutto il positivo apporto anche le società sportive recidendo gli intrecci con gli ambienti più violenti del tifo”.