La guerra degli aeroporti scoppiata tra Pisa e Firenze non accenna a placarsi e rischia di logorare il Pd: la città della Torre pendente si dichiara disponibile all’integrazione con Firenze ma chiede il rispetto delle intese raggiunte in passato a tutela del proprio scalo. Pisa teme infatti che l’eccessivo sviluppo dell’aeroporto fiorentino “Vespucci” possa avere contraccolpi negativi sul proprio traffico passeggeri e ora punta il dito anche contro il governatore Enrico Rossi: la giunta regionale si è infatti recentemente dichiarata disponibile a cedere le proprie quote in Sat (società attualmente a maggioranza pubblica che gestisce l’aeroporto pisano “Galilei”) al fine di favorire il controllo su entrambi gli scali da parte della multinazionale Corporacion America, che ha già in mano il 33,4% del Vespucci e il 27% del Galilei. Pisa non vuol però perdere il controllo totale del suo aeroporto (mira invece a una co-governance) e punta i piedi. I contatti tra Regione, istituzioni locali e vertici del Pd regionale proseguono ma la questione non è ancora stata risolta. La patata bollente passerà presto in mano al ministro dei trasporti Maurizio Lupi, al quale è infatti stato richiesto un incontro urgente per cercare di sbrogliare la matassa. Il Piano nazionale aeroporti presentato lo scorso gennaio considera strategica l’integrazione tra i due scali: Firenze come “city-airport” collegato a grandi capitali europee, Pisa come scalo internazionale con forte presenza di voli low-cost.
La società Corporacion America del magnate argentino Eduard Eurnekian mira a controllare entrambi gli aeroporti e infatti ha recentemente lanciato un’offerta di acquisto che si chiuderà il prossimo 3 giugno: se a Firenze la strada appare in discesa a Pisa appare tutto più complicato. Nei giorni scorsi il patto tra enti pubblici che possiede il 54,4% di Sat ha bocciato l’offerta. Pisa teme infatti che l’eccessivo sviluppo del “Vespucci” (in mano a Adf, società presieduta dal renziano Marco Carrai) possa avere contraccolpi negativi sul traffico passeggeri del “Galilei”. La presenza di Matteo Renzi a Palazzo Chigi potrebbe del resto imprimere un’importante accelerata allo sviluppo di Peretola. Il sindaco di Pisa Marco Filippeschi lamenta alcune recenti dichiarazioni dei vertici Enac e Adf e del viceministro alle infrastrutture Riccardo Nencini a sostegno dello scalo fiorentino (per il cui sviluppo vengono richiesti 120 milioni di euro pubblici). Nel mirino soprattutto il progetto di una nuova pista al “Vespucci” da 2400 metri in barba alla soluzione di compromesso (2mila metri) prevista nella variante al Piano di indirizzo territoriale adottata lo scorso luglio dal Consiglio regionale. Filippeschi ha perciò chiesto al governatore Enrico Rossi di promuovere “un incontro urgente” con il ministro Lupi per fare chiarezza sulla questione. La preoccupazione di centinaia di pisani si è intanto materializzata anche sul web attraverso la costituzione del gruppo Facebook “Amici dell’aeroporto di Pisa”. La posizione di Pisa non piace affatto al vicesindaco di Firenze Dario Nardella, fedelissimo di Renzi, preoccupato per un possibile indebolimento del sistema aeroportuale toscano: “Bologna e Roma ci stanno col fiato sul collo”. Per Nardella “dobbiamo farci vedere uniti altrimenti la Toscana rischierà di perdere occasioni straordinarie”.
Nelle ultime ore le carte in tavola sono però cambiate. La giunta regionale infatti, al fine di favorire l’integrazione tra Vespucci e Galilei si è dichiarata disponibile a autorizzare la vendita di parte delle proprie azioni (16,8% il totale detenuto) in Sat. Rossi ha dichiarato: “Corporacion America gestisce con buoni esiti qualcosa come 50 aeroporti nel mondo. Di fronte a questo impegno finanziario non si possono contestare le buone intenzioni, altrimenti il segnale che verrebbe dato dalla Toscana al mondo sarebbe devastante: una terra chiusa in localismi”. Filippeschi però non condivide: “La delibera – ha affermato il 7 maggio nel corso di una conferenza stampa – non corrisponde a quanto deciso dal patto di sindacato di Sat, né agli atti di programmazione approvati dalla società né a quelli di programmazione urbanistica della Regione stessa”. Stesso ritornello da parte del presidente della Provincia Andrea Pieroni. Mentre Costantino Cavallaro, presidente di Sat, ha dichiarato che gli avvocati della società giudicano “irregolare” la vendita delle azioni di Sat da parte della Regione e “gli altri soci potrebbero rivolgersi al tribunale”. Corporacion America Italia ha intanto reso note le linee guida del suo piano strategico per Sat e Adf. Nel 2013 sono transitati al Galilei 4,4 milioni di passeggeri mentre al Vespucci poco meno di 2 milioni: la sfida al 2030 per il sistema Pisa–Firenze è arrivare a quota 11 milioni. Fusione o holding? Secondo il presidente Roberto Naldi la prima costituirebbe “un’ipotesi più razionale”. Il manager ha infine ricordato che il piano d’integrazione tra le due società dovrà essere presentato “entro fine 2014”. La lunghezza della nuova pista di Peretola? “Ci adegueremo alla decisione delle istituzioni”. La guerra tra i cieli toscani intanto prosegue.