A sei mesi dal passaggio nell’Isola del ciclone Cleopatra, la Procura di Tempio Pausania ha notificato 13 avvisi di conclusione indagini ai vertici regionali, provinciali e comunali della Protezione civile, all’ex governatore sardo Ugo Cappellacci e al sindaco di Olbia Gianni Giovannelli.
Gli indagati dovranno rispondere di omicidio colposo per la morte di dieci persone in Gallura, tra cui due bambini, e di disastro colposo per non aver informato la popolazione di Olbia e Arzachena dell’imminente pericolo per l’alluvione del 18 novembre.
L’ex governatore della Sardegna ha annunciato ” la massima collaborazione nei confronti della magistratura, sono pronto a dimostrare la correttezza del mio operato”, ha detto Cappellacci. Concetto ribadito anche da Giorgio Cicalò, direttore generale della Protezione civile della Sardegna nonché commissario straordinario per l’alluvione.
Le indagini, svolte dai carabinieri del comando provinciale di Sassari, coordinate dal sostituto procuratore Riccardo Rossi, erano state avocate di recente dal procuratore capo Domenico Fiordalisi, che oggi ha notificato i 13 provvedimenti. Tra questi, dovrebbero esserci anche altri sindaci, considerati per legge i responsabili della protezione civile nel loro Comune.
Da quello che si apprende, sembra sia imminente anche la conclusione delle indagini relative al crollo della strada provinciale Olbia-Tempio, in località Monte Pino, dove persero la vita altre tre persone, cadute in dirupo a bordo della loro auto.
Intanto nella legge di stabilità per il 2014 ci sono soltanto 26 milioni destinati agli interventi per la ricostruzione. A denunciarlo è il senatore di Sel Luciano Uras. “Da una verifica sulle dotazioni finanziarie – dice all’Ansa -, l’unica voce per tutti gli interventi relativi all’alluvione nell’Isola è di 26 milioni di euro, comprensivi degli stanziamenti della Regione”. Uras parla di “Sardegna tradita” e rilancia: “è colpevolmente stoppato alla Camera il disegno di legge, approvato in sede deliberante, dalla commissione Bilancio del Senato, che aveva previsto i primi interventi di sostegno alle comunità e alle imprese colpite dall’alluvione, in termini di slittamento di pagamento dei tributi e dei mutui e di agevolazioni per la ricostruzione”.