Secondo la commissione la proposta della tv pubblica è contraria alla par condicio. Ha pesato la protesta dei partiti più piccoli che sarebbero stati relegati alla seconda serata
L’ufficio di presidenza della Vigilanza Rai, dopo aver esaminato la proposta della Rai di tre prime serate con i leader dei maggiori partiti (Pd, Cinque Stelle e Forza Italia) ha risposto ai vertici che non è possibile per loro dare un parere preventivo, pur specificando che la proposta è contraria ai principi della par condicio. Nella lettera – secondo quanto si apprende – si specifica che la Vigilanza non può esprimere pareri preventivi sulla programmazione Rai, come per altro chiarito dall’Agcom.
Alla lettera però l’ufficio di presidenza della commissione ha deciso di accompagnare il parere espresso dal presidente della bicamerale Roberto Fico nel quale si chiarisce che l’ipotesi delle tre prime serate su Ra1 per i tre leader, con gli altri esponenti dei partiti “minori” in appuntamenti di seconda serata, sarebbe di fatto contraria ai principi della par condicio. Avendo la Rai chiesto, nella proposta inviata ieri alla vigilanza, un via libera della commissione, sembra precludersi a questo punto la possibilità della realizzazione dei tre speciali Porta a Portasulle Europee che avrebbero visto Renzi, Berlusconi e Grillo intervistati da Bruno Vespa e Mario Orfeo il 14, 15 e 16 maggio.
Una proposta, questa, che ha sollevato parecchie perplessità in diversi componenti della Commissione (in particolare quelli dei partiti più piccoli), che si sono appellati al rispetto della par condicio. Tra coloro che avevano protestato c’erano i partiti di sinistra (la Lista Tsipras e Sel), ma anche Nuovo Centrodestra e Scelta Civica. Prima dell’inizio della riunione della commissione fonti grilline avevano sostenuto la posizione dei partiti più piccoli.