Non più solo in autostrada: ora le auto a guida autonoma si avventurano anche nell'imprevedibile traffico cittadino. Google ha sviluppato un sistema per individuare gli utenti "deboli" della strada – pedoni e ciclisti – mentre la Volvo mette in mano agli abitanti della città svedese di Göteborg 100 V60 che guidano da sole. Secondo le Case, fra il 2020 e il 2025 le auto "self-driving" saranno realtà
Auto che guidano da sole, non solo nell’ambiente “protetto” delle autostrade, ma anche nel molto meno prevedibile traffico cittadino, con incroci, semafori, pedoni, ciclisti e mezzi parcheggiati ovunque. Obiettivo, la sicurezza, perché, come si legge sul blog della Google, “un veicolo a guida autonoma può fare attenzione a cose a cui gli umani fisicamente non possono, e non è mai stanco o distratto“. Sembra fantascienza, è vero, ma il traguardo pare molto più vicino di quanto si possa immaginare: alcuni costruttori, come Mercedes e Nissan, intendono mettere in vendita automobili a guida autonoma entro il 2020. La Bosch, secondo quanto detto all’Ansa dal responsabile del settore auto, renderà disponibile a partire dal 2015 un sistema di guida automatica in coda, mentre sposta l’obiettivo delle “self driving cars” attorno al 2025. Intanto, Volvo e Google hanno già iniziato le sperimentazioni in ambito urbano: per ora si tratta di progetti pilota su percorsi limitati, nelle città che ospitano i quartieri generali della aziende, ma i progressi sembrano rapidi.
Il progetto della Volvo si chiama Drive Me e coinvolge la città di Göteborg e l’amministrazione svedese dei trasporti. La Casa metterà in mano ai cittadini 100 auto dotate della tecnologia Autopilot per testare il funzionamento del sistema in condizioni di traffico reale: le auto viaggeranno per circa 50 km al giorno su alcune strade selezionate, sia in città sia nei dintorni. “Le auto in prova sono capaci di gestire la marcia in coda, adattare la velocità e inserirsi nel traffico”, ha detto il tecnico della Volvo Erik Coelingh. “La tecnologia che stiamo sviluppando permette al guidatore di ‘cedere il volante’ al veicolo, che si prende cura di tutte le funzioni di guida”.
Google, che pur senza essere una casa automobilistica sta da anni sviluppando sistemi automatizzati di guida, racconta in un video (sotto) il livello di raffinatezza raggiunto dal suo software di gestione della guida autonoma. Il sistema è in grado di individuare ogni tipo di utente della strada, in particolare pedoni e ciclisti, il cui comportamento può essere a volte difficile da prevedere. L’auto ha “imparato” a cambiare corsia per i lavori in corso, a evitare i camion parcheggiati a lato della strada, oppure ancora a mantenere la giusta distanza dal ciclista che all’ultimo momento può tagliare la strada. “Abbiamo ancora un sacco di problemi da risolvere, come insegnare all’auto a guidare su più strade a Mountain View, California, prima di affrontare altre città, ma migliaia di situazioni che ci avrebbero messo in difficoltà due anni fa adesso possono essere affrontate autonomamente”, si legge sul blog ufficiale dell’azienda californiana, dove si scopre anche i veicoli hanno già percorso 700.000 miglia (più di 1,1 milioni di km) in modalità autonoma.