La Fondazione che finanzia e gestisce l'orchestra ha inviato una lettera ai settanta dipendenti, tra amministrativi e musicisti: "Assenza di risorse finanziarie e drastica riduzione dei finanziamenti"
L’Orchestra Sinfonica di Roma dal prossimo anno non suonerà più. La Fondazione Arts Academy che finanzia e gestisce l’orchestra ha inviato una lettera ai 70 dipendenti, musicisti e amministrativi, informandoli di aver avviato la procedura di licenziamento collettivo. La Fondazione comunica di “dover cessare, con la conclusione della stagione in corso, l’attività dell’Orchestra Sinfonica di Roma, e conseguentemente di procedere alla risoluzione del rapporto di lavoro con tutti i propri dipendenti” recita lapidaria la missiva. I motivi sono strettamente economici: “Drastica riduzione dei contributi dell’unico soggetto finanziatore” e ancora “assenza di altre risorse finanziarie disponibili e di prospettive di ulteriori e futuri finanziamenti; perdite derivanti dal fallimento della società appaltatrice del servizio di biglietteria”.
Fin dagli esordi (2002) l’orchestra è stata riconosciuta dalla critica internazionale come una formazione di grande prestigio esibendosi anche alla presenza di quattro capi di Stato, della Regina di Spagna e della Regina d’Olanda.
“Come prima cosa – spiega Giorgio Bottiglioni, rappresentante sindacale della Cgil, violista – stiamo cercando di contattare la Fondazione Roma che finanzia la Arts Academy per trovare una soluzione. Abbiamo provato invano a chiedere un incontro ed ora abbiamo mandato una lettera ufficiale del sindacato. Aspettiamo con fiducia una risposta altrimenti valuteremo altre azioni possibili perché è inconcepibile che l’Orchestra Sinfonica muoia così. Senza considerare il fatto che 70 persone si ritroveranno senza un lavoro”.
“E’ impensabile – rimarca Gianluca Peciola, capogruppo Sel in Campidoglio – che la Fondazione non abbia più le risorse per la prosecuzione dell’attività artistica dell’Orchestra Sinfonica della Capitale che rappresenta un’eccellenza culturale e musicale riconosciuta anche all’estero. E’ compito della politica trovare le soluzioni affinché vengano scongiurate la perdita di posti di lavoro e la fine di un’esperienza fondamentale per la città. Presenteremo un atto in consiglio comunale per sollecitare l’intervento delle istituzioni affinché si utilizzi qualsiasi mezzo per arginare questa vicenda incresciosa anche se i finanziamenti per questo tipo di attività sono solo privati”.