Due serate venerdì 9 e sabato 10 maggio lanciano la settima edizione del festival internazionale di musica elettronica e live media in programma tra un mese, il 6 e 7 giugno in Emilia Romagna
Dopo le recenti preview di cui Atom TM e Forest Swords sono stati protagonisti, altre due importanti serate di anteprima segneranno venerdì 9 e sabato 10 maggio il cammino che conduce alla settima edizione di NODE, il festival internazionale di musica elettronica e live media in programma tra un mese, il 6 e 7 giugno, a Modena. Un programma in costante ascesa che anche quest’anno punta su alcuni dei nomi più stimolanti del panorama internazionale come Emptyset, Roly Porter, Egyptrixx, Om Unit e DJ Spinn, orfano purtroppo dell’amico Rashad, indimenticabile pioniere ed innovatore del footwork deceduto tragicamente il 26 aprile, a soli 35 anni, nella sua Chicago.
Il livello artistico delle anteprime non ha, come di consueto, nulla da invidiare alle serate del festival vero e proprio. Ed ecco che venerdì 9 maggio, accompagnato dai set di Mass Prod e Toni Unzip, sbarca al Tube Club di Via del Lancillotto 10/B di Modena uno dei produttori inglesi più chiacchierati degli ultimi anni, all’anagrafe Darren Cunningham ma noto ai più con il nome di Actress: label manager della Werk Discs, etichetta che ha avuto il merito di lanciare giovani talenti del calibro di Lone, Lukid e Zomby, è anche autore di quattro interessanti album pubblicati con cadenza biennale a partire dal 2008. Il suo tipico e riconoscibile stile electro funk futuribile cangiante, opalescente e destrutturato in cui convergono elementi house, techno ed hip hop ha toccato vertici poetici considerevoli all’interno dei primi due lavori, “Hazyville” e “Splaszsh”, andando via via canonizzandosi con il terzo “R.I.P” e trovando una sorta di ambizioso ma forse fin troppo pretenzioso punto di non ritorno con il recente e lapidario “Ghettoville”, concettuale e programmatico nel consegnarsi agli annali dei cari estinti, già evocati con il precedente lavoro. Che dire? C’è una pulsione di morte che attanaglia Actress ed al momento Thanatos ha avuto la meglio sull’Eros tanto da rendere questo impasse della sua parabola artistica delicato ed assolutamente decisivo, uno snodo fondamentale che dimostrerà in modo inoppugnabile il reale valore di un artista che abbiamo salutato qualche anno fa come un potenziale innovatore ma che non ha mantenuto fino in fondo tutte le promesse che la sua classe lascia di tanto in tanto trasparire e presagire.
Se c’è un produttore che ha saputo carpire proprio alcuni degli elementi della musica di Actress e creare qualcosa di nuovo ed apprezzabile mescolandoli con la materia dinamica e pulsante forgiata da Flying Lotus, quest’artista risponde al nome di Patten. Il primo dei guest internazionali che daranno vita alla serata di sabato 10 maggio al Mattatoio Culture Club di via Rodolfo Pio 4 a Carpi (Modena) sarà proprio l’autore di due dischi tanto belli e suggestivi quanto impronunciabili: “GLAQJO XAACSSO”, uscito nel 2011 per No Pain In Pop ed all’epoca elogiato da uno che se ne intende come Dan Snaith aka Caribou, ed il nuovo “ESTOILE NAIANT” che ha visto la luce nientepopodimeno che per Warp. L’ultimo disco di Patten è un lavoro stratificato e complesso che necessita di diversi ascolti per coglierne tutta la sostanza e le sfumature e lasciarsene surrettiziamente rapire: dal magma prendono lentamente forma figure sempre più familiari ed evocative a comporre un disco che convince. L’impressione, nel complesso, è che il suo autore non sia uno dei tanti fuochi fatui del panorama elettronico bensì un artigiano che sa il fatto il suo.
Così come assolutamente convincente è stato in tutto e per tutto l’omonimo album di debutto del 2013 su Houndstooth degli Akkord, duo composto da Joe McBride, noto anche come Synkro, e Liam Blackburn, che gli appassionati conoscono nelle vesti di Indigo. Che le frange più illuminate del post-dubstep si siano lanciate dagli albori del nuovo decennio su versanti progressivamente sempre più techno non è certo un mistero ma nel caso di Akkord lo sposalizio tra bass music, jungle, dub e squadrature ritmiche di matrice techno ha avuto esiti veramente ragguardevoli, esplicandosi in forme rigorose, sobrie e stilizzate che sanno al contempo essere possenti come il tonfo di una mazzata e taglienti come la lama di un rasoio. A chiudere la line up della serata Upset, dj appartenente al collettivo bolognese N3XT Clubsteppin che prende le proprie mosse proprio dal medesimo immaginario musicale del duo mancuniano.