Il 10 maggio, in piazza Beccaria a Milano, l'Associazione nazionale dei consulenti finanziari indipendenti organizza un incontro tra operatori del mercato e risparmiatori-consumatori. Obiettivo: spiegare la materia in parole semplici per scalfire la diffidenza nei confronti di un'industria che ai non addetti ai lavori appare opaca
La finanza incontra il “paese reale”. Assofinance, l’Associazione nazionale dei consulenti finanziari indipendenti, organizza per il 10 maggio, in piazza Beccaria a Milano, un incontro tra operatori del mercato e cittadini. Obiettivo: scalfire – se non eliminare – la diffidenza nei confronti dell’industria che muove denaro in modi oscuri e poco comprensibili per consumatori e utenti finali. Non per niente l’appuntamento, patrocinato da Federconsumatori, Adusbef e sei atenei, si chiama La finanza in piazza. A questa seconda edizione dell’evento, ideato dalla presidente di Assofinance Giannina Puddu, parteciperanno molti analisti e operatori finanziari. Tra gli altri Emanuele Bellingeri, responsabile per l’Italia di iShares, la piattaforma per gli Exchange traded funds (fondi che replicano azioni, obbligazioni e commodity) di BlackRock, Sergio Trezzi, che guida per l’Italia Invesco asset management, uno dei principali operatori indipendenti nel settore del risparmio gestito, e l’ex ministro dell’Economia Edoardo Reviglio, oggi capo economista e responsabile della ricerca economica della Cassa depositi e prestiti.
Il programma si sviluppa dalle 10 alle 18 con tre tavole rotonde dedicate rispettivamente a “banche, risparmio e economia reale”, “finanza pubblica, derivati e tenuta del sistema finanziario”, “euro tra crisi irreversibile e riforma strutturale”. I moderatori – Luca Gaballo, editorialista economico della Rai, e Nicola Benini, vice presidente Assofinance – stabiliranno tempi e modi degli interventi dei relatori. La partecipazione e le domande dei non addetti ai lavori saranno benvenute, in linea con lo spirito dell’evento che è proprio quello di aprire il “microcosmo” elitario della finanza ai cittadini. La scelta della piazza è simbolica di questa idea di apertura al mondo, vicinanza ai fruitori e “democratizzazione”. Per questo gli esperti parleranno in mezzo alla gente e non dall’alto di una cattedra. E il compito di moderatori e relatori non sarà quello di portare avanti un semplice excursus economico-finanziario ma di dar vita a un dibattito con il pubblico traducendo il linguaggio complesso della finanza in termini comprensibili per tutti e resoconti chiari. Al bando, in particolare, i neologismi stranieri utilizzati solo dai tecnici. Tranne forse lo spread, che tutti – volenti o nolenti – abbiamo ormai imparato a conoscere.