Il vicepresidente del Senato si inserisce nella polemica tra il primo ministro e il numero uno di Palazzo Madama sulle coperture sugli 80 euro in busta paga. Grasso: "Non bisogna travalicare i limiti della contesa politica e rispettare le istituzioni, fare un passo indietro rispetto all’idea della querela al Presidente del Consiglio"
Ieri lo aveva proposto. Oggi lo ha annunciato ufficialmente. Maurizio Gasparri entra a gamba tesa nella polemica tra Matteo Renzi e Pietro Grasso sulle coperture al Dl Irpef e dice: “Io e Calderoli faremo nelle prossime ore una denuncia all’autorità giudiziaria nei confronti di Renzi che ha detto che gli uffici del Senato hanno mentito”. A chiedere di ammorbidire i toni è intervenuto il presidente Grasso con una telefonata al vicepresidente di Forza Italia: “Non bisogna travalicare i limiti della contesa politica”, ha detto, chiedendo “un passo indietro rispetto all’idea della querela al Presidente del Consiglio”.
L’intervento di Gasparri, a margine di una manifestazione elettorale, arriva all’indomani della querelle tra il premier e il presidente di Palazzo Madama. Il primo aveva contestato i numeri elaborati dal Senato riguardo alle coperture del decreto legge che garantisce gli 80 euro in busta paga. Una presa di posizione che ha provocato la reazione dell’ex magistrato antimafia. Che non le ha mandate a dire: “Renzi non metta in discussione la nostra serietà. Non siamo un carrozzone, non è una vendetta. Non sentire accuse di falsità nei confronti dei dipendenti del Senato”. Uno scontro su tutta la linea, con gli altri partiti che hanno colto la palla al balzo per gettare benzina sul fuoco. Brunetta (Fi), ad esempio, ha parlato di “fallo di disperazione”. Anche dal Partito democratico, tuttavia, non sono arrivate parole tenere nei confronti del presidente del Consiglio, accusato da Stefano Fassina (Pd) di aver pronunciato “parole gravi” nei confronti del presidente del Senato.
Oggi, come detto, è stata la volta di Maurizio Gasparri, che nel preannunciare la querela contro Renzi, ha spiegato i motivi dell’iniziativa sua e dell’esponente leghista. “Non è possibile fare un’affermazione del genere e quindi assumeremo un’iniziativa di tipo legale a tutela del Senato – ha detto Gasparri all’Ansa – Riteniamo che le politiche economiche di Renzi siano sbagliate, piene di bugie, e lo denunceremo formalmente perché ha detto che l’ufficio studi del Senato ha mentito quando ha detto che i suoi decreti sono privi di copertura”. Secondo Gasparri, inoltre, “ha ragione l’ufficio del Senato e ha torto Renzi. I suoi decreti sono senza copertura”. Il senatore di Forza Italia ha però tenuto a specificare che questo “non vuol dire difendere il bicameralismo. Il Senato si può anche abolire, è la bugia di Renzi che noi vogliamo contestare, è l’offesa alla verità di Renzi”.