“Siamo qui perché vogliamo giustizia, non vendetta”. Vincenzo Esposito, zio di Ciro, il tifoso napoletano ferito sabato scorso mentre si recava allo Stadio Olimpico di Roma, commenta così il presidio organizzato oggi a Napoli per suo nipote e per gli altri due napoletani feriti. Alla manifestazione, che ha coinvolto circa duecento persone, non hanno partecipato esponenti del tifo organizzato. Inevitabilmente, però, in piazza Dante si è parlato moltissimo delle sanzioni per Gennaro De Tommaso e Massimiliano Mantice, i due capi ultras che per i prossimi cinque e tre anni dovranno stare lontano dagli stadi. “Quei Daspo non sono validi”, dice un giovane tifoso presente all’Olimpico sabato sera, “si parla solo di loro, ma di Gastone nessuno parla”. “Alfano ci spieghi perché lui può manifestare per affermare la non colpevolezza di Silvio Berlusconi e Genny non può fare la stessa cosa”. “Per la famiglia Esposito – va giù duro Rosario Esposito, altro zio di Ciro – il Questore di Roma se ne deve andare. Ha organizzato l’agguato ai napoletani”  di Andrea Postiglione

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