Nella settimana dal 12 al 17 maggio si terrà in tutte le università Università italiane l’iniziativa Unipertutti. Tale iniziativa vuole rimarcare e ricordare che l’Università è un bene comune, necessario e basilare per garantire crescita e sviluppo nel Paese, e non un investimento esclusivamente costoso e superfluo, come troppo spesso lasciano intendere la politica e i mezzi di informazione.
Per capire il motivo di questa iniziativa è necessario considerare alcuni dati.
L’Università pubblica è un patrimonio di tutti e ha un costo non indifferente per la collettività, circa l’1% del prodotto interno lordo. : iIl FFO (Fondo di Finanziamento Ordinario (FFO), ovvero il capitolo di spesa pubblica su cui si basa la maggior parte del bilancio delleUniversità,) è di circa 7 miliardi di euro, il che vuole dire – considerando una popolazione di 60 milioni di abitanti – che in media in Italia spendiamo circa 120 euro l’anno a cittadino in media, o in altri termini, circa 500 euro a per una famiglia di 5 persone. Tuttavia, confrontando quanto nel nostro paese in Italia si investe nell’Università rispetto alla media europea, scopriamo che l’Italia occupa il 32° posto su 37 paesi considerati: ovvero, investe molto meno delgli altri paesi.
Sul fronte del personale, i dati indicano anche che, tutto sommato, le persone direttamente impiegate nell’Università sono relativamente poche, (circa 100.000 tra docenti e personale tecnico amministrativo), a fronte di circa 1 milione e 700mila studenti. Le statistiche OCSE segnalano che in Italia ci sono meno docenti rispetto agli altri paesi. Infatti, mentre nel nostro Paese abbiamo un docente per ogni 18 studenti, la media è di un docente ogni 15 studenti.
Nonostante questi dati evidenzino chiaramente che sarebbe necessario aumentare gli investimenti nell’Università, per potenziare una risorsa strategica per il Paese, negli ultimi anni – e in queste ultime settimane il trend è tutt’altro che cambiato – il Parlamento ha approvato interventi di legge il cui unico scopo è tagliare le già scarse risorse all’Università senza portare alcun miglioramento.. Come ormai denunciato da molto tempo da tutte le organizzazioni universitarie, la conseguenza dei continui tagli sarà la chiusura delle Università sui territori.
In questo contesto chi lavora e vive direttamente l’Università si chiede: “ che cosa pensano gli altri 58 milioni di italiani che non interagiscono direttamente con con l’Università ?”. Ritengono che i loro soldi siano spesi bene? Sanno esattamente quanto sia importante l’Università nel loro territorio? Sanno esattamente quali sono le linee di ricerca portate avanti nei laboratori? Conoscono il patrimonio librario e museale? Non c’è almeno una sana curiosità?
Unipertutti proverà a risponderea dare risposta a queste domande, informando i cittadini e mostrando direttamente come si svolge la vita dentro le Università. L’idea, nata da Massimiliano Tabusi, è quella di invitare i cittadini a entrare o a rientrare nelle loro Università per conoscere e vedere direttamente che cosa significa “l’Università pubblica”. I cittadini potranno di persona assistere a una delle tante lezioni in corso, e visitare uno dei laboratori, una delle biblioteche, la mensa, le strutture, ecc..Tantissimi docenti (ovviamente anche noi!) hanno già dato la propria disponibilità ad accogliere o guidare nelle strutture tutti coloro che avranno voglia di (ri)scoprire che cosa significa Università, ricerca e sviluppo. Sul sito internet dell’iniziativa è possibile consultare l’elenco di tutte le attività e di tutti i docenti che partecipano all’iniziativa.
Partecipare all’iniziativa da parte di chi è impiegato presso l’università l’Università è semplicissimo, non si tratta che di far altro che di continuare a svolgere il proprio lavoro, segnalandolo l’adesione all’iniziativa sulla pagina internet del sito.
Da parte degli utenti, invece, si tratta invece di decidere di voler visitare una delle strutture o partecipare a uno degli eventi secondo il calendario indicato sul sito e apprezzare e capire cosa di bello e utile si ha a disposizione e quanto questo sia minacciato da politiche non lungimiranti.
Secondo noi, soprattutto chi ha dubbi sull’utilità dell’Università dovrebbe andare a vedere di persona e chiedere chiarimenti ai “propri” dipendenti per scoprire da solo se la “sua” Università è davvero l’Impero del Male, un luogo orribile da chiudere, e da riformare da zero come troppe volte descritto da alcuni giornali, oppure un gioiello nascosto da valorizzare.
Post scritto in collaborazione con Vincenzo Paolo Senese, ricercatore della Seconda Università di Napoli e membro del Direttivo Nazionale del Coordinamento Nazionale dei Ricercatori Universitari (CNRU), tra i promotori dell’iniziativa “Unipertutti”.
www.unipertutti.it
@Unipertutti
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