Intervista esclusiva di Francesca Biagiotti, per “Piazzapulita” (La7), all’ex deputato di Forza Italia, Amedeo Matacena, condannato in via definitiva a 5 anni per concorso esterno in associazione mafiosa per i presunti legami con la cosca della ‘ndrangheta dei Rosmini e latitante a Dubai. L’ex parlamentare rilascia le sue dichiarazioni via skype sull’inchiesta della Dda di Reggio Calabria e sugli arresti dell’ex ministro Claudio Scajola, accusato di aver favorito la sua latitanza, e della moglie Chiara Rizzo. E proprio su quest’ultima Matacena afferma: “Non direi che è stata arrestata, visto che si è presentata spontaneamente. Io le avevo detto di non farlo e di aspettare che gli avvocati facessero il loro mestiere. Lei però aveva questa fretta di chiarire. E ora abbiamo un figlio minore che è rimasto da solo”. L’ex deputato asserisce di avere fiducia nella giustizia di Dubai, che, a suo dire, “è molto avanti rispetto all’Italia”, e precisa: “Io non volevo andare in Libano, non ci ho mai pensato. Non conosco Amin Gemayel (ex presidente del Libano, ndr), né Vincenzo Speziali. Dell’Utri? Non lo sento da anni. A Scajola io e mia moglie ci sentiamo legati da grande stima e grande amicizia”. E si difende: “Hanno cominciato a indagare su di me nel 1988, sono stato assolto in primo e secondo grado. La legge non può essere interpretata per amici e applicata per i nemici. Non posso parlare di magistratura rossa, ma sicuramente di sentenza politica“. E sulla condanna per concorso esterno in associazione mafiosa inflitta anche a Dell’Utri osserva: “Questo tipo di reato è applicabile a chiunque, è come l’elastico: lo estendi quanto vuoi“. Sulla latitanza a Dubai, Matacena dichiara: “Io sono uno che ha sempre lavorato e qui faccio il maitre. Mia moglie è riuscita negli ultimi giorni a strapparmi la promessa di tornare in Italia, qualora il ricorso straordinario in Cassazione e quello in Corte europea non dovessero andare bene”. E ribadisce: “Io sicuramente non sono in torto. Certamente questa cosa mi devasta. Se non ci fossero i figli, forse sarebbe più facile perché uno la fa finita e il problema si risolve. Non è affatto difficile pensare al suicidio, è una cosa assolutamente normale“
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