“Che una figura come Primo Greganti non sia stata espulsa dal Partito democratico è incredibile oltre che inaccettabile”. Parola di Stefano Boeri, archistar e soprattutto ex assessore alla Cultura con delega all’Expo del Comune di Milano. Nelle carte sulla cupola degli appalti, l’ex esponente della Giunta Pisapia viene tirato in ballo da Gianstefano Frigerio come referente politico di Giuseppe Sala, amministratore delegato dell’Esposizione universale. Ma lui non ci sta: “Ci manca solo di essere accusato di essere vicino a chi mi ha abbandonato”. Sì, perché l’addio dell’architetto a Palazzo Marino è stato tutt’altro che tranquillo: “Sono stato fatto fuori perché mi sono opposto alla decisione di fare Expo su dei terreni privati, comprati a costi altissimi”. E ora, finalmente, può levarsi qualche sassolino dalla scarpa: “La giunta comunale e il Pd mi hanno fatto fuori perché mi ero messo di traverso agli affari”. Ce l’ha soprattutto con il partito guidato all’epoca da Pier Luigi Bersani, che, “non ha saputo mantenere un rapporto di autonomia con una serie di interessi, come quelli del mondo delle cooperative” di Lorenzo Galeazzi
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