“Il Pd torinese ha coraggiosamente sospeso, in via cauterale, Primo Greganti, arrestato nell’inchiesta milanese per corruzione sugli appalti di Expo2015. Ma perché era ancora iscritto al partito? Domanda lecita, visto che ci si aspetterebbe che il compagno G – dopo essere stato protagonista negli anni Novanta del versante rosso di Tangentopoli che toccò i rapporti tra il Pci-Pds e le coop di area – fosse stato già radiato da anni”. Così Marco Travaglio, vicedirettore de Il Fatto Quotidiano, commenta dal palco del Salone del Libro di Torino lo scandalo che ha travolto Expo 2015. “Greganti – spiega Travaglio – è un tripregiudicato: ha tre condanne definitive due per finanziamento illecito e una per corruzione. Tre condanne, conto in Svizzera, tangenti per il partito”. Greganti, tuttavia, non è stato allontanato dal Pd e dal 2011 aveva la tessera nel circolo della circoscrizione IV di Torino. “Solo poche settimane fa – conclude Travaglio – Greganti era in prima fila il giorno del lancio della campagna elettorale di Sergio Chiamparino”  di Cosimo Caridi

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Pd Torino, non solo Greganti. I condannati di Mani pulite in posizioni chiave

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