Si salvano Chievo e Sassuolo. Qualificata insieme alla Fiorentina sabato anche l'Inter, nel giorno dell'addio al suo pubblico di Javier Zanetti, da decidere resta ancora solamente l'ultimo posto valido per l'Europa League, dopo il pareggio nello scontro diretto tra Torino e Parma
LA GIORNATA
Laggiù, sul fondo, nelle profondità dell’anima e della classifica. Con lo scudetto e le varie qualificazioni alle coppe europee (quasi) tutte assegnate, la giornata di Serie A è servita a decretare chi saluta, chi retrocede. La fotografia più drammatica arriva dal Dall’Ara di Bologna dove la vittoria esterna del Catania decreta la retrocessione di entrambe le squadre. Per i siciliani, dopo l’ennesima rivoluzione della rosa e la vendita dei pezzi più pregiati, la stagione era partita male fin da subito. Per gli emiliani invece si è trattato di un lento declino, parallelo a quello della società, e dell’accorgersi forse troppo tardi che la situazione stava precipitando: la formazione scelta da Ballardini nell’ultima decisiva gara poi, con un solo attaccante, mostra che anche lo staff tecnico non credeva più molto alla possibilità di vincere.
Con Bologna e Catania retrocede anche il Livorno, arrendevole, che lascia via libera alla Fiorentina nell’ultima gara della stagione giocata davanti al proprio pubblico. Con gli amaranto lascia la Serie A anche Spinelli, uno dei presidenti, e dei pittoreschi personaggi, che hanno segnato l’epoca recente del calcio italiano. Altri ne arriveranno. Si salvano invece il Chievo, grazie alla facile vittoria sul campo del Cagliari, e il Sassuolo grazie a una goleada con cui seppellisce il Genoa. Qualificata insieme alla Fiorentina sabato anche l’Inter, nel giorno dell’addio al suo pubblico di Javier Zanetti, da decidere resta ancora solamente l’ultimo posto valido per l’Europa League, dopo il pareggio nello scontro diretto tra Torino e Parma (con espulsione di Immobile) sono favoriti gli emiliani che domenica ospitano il Livorno, piuttosto che i granata che pur con un punto in più fanno visita alla Fiorentina.
Dovessero perdere entrambe potrebbe farcela il Milan, che ospita il Sassuolo. Ma dopo la rovinosa debacle con l’Atalanta, le battute del presidente e i labiali rubati dalle telecamere di Galliani contro il tecnico (“è matto” risponde alla domanda sul perché Seedorf abbia lasciato in panchina Taarabt ndr), sarà dura: nella foto del meraviglioso gol di Brienza, l’immagine di Montolivo che stancamente decide di opporre un gamba in ritardo, è l’emblema di disagi profondi. Detto che Il Napoli esalta il suo attacco nella cinquina a Marassi contro la Sampdoria, resta quella che doveva essere la partita scudetto e invece si è trasformata nell’ennesima passerella bianconera. Al termine di una partita cattiva, la Juventus s’impone all’Olimpico sulla Roma con il gol dell’indiavolato ex Osvaldo e vola verso l’incredibile traguardo dei 100 punti. Nel dopopartita tengono banco le dichiarazione degli allenatori, per il futuro di entrambi non c’è certezza.
Il SONDAGGIO
Take Our PollIL PERSONAGGIO
Da Dani Alves a Constant, da Villar Real a Bergamo, protagonista è sempre la banana. Frutto ricco di vitamine e di potassio, da tempo è utilizzata negli stadi (e non solo) come simbolo dispregiativo per accostare i neri alle scimmie. Dopo il caso Dani Alves sembrava essere invece diventata simbolo dell’antirazzismo, con tutte le celebrità o presunte tali a postare selfie mentre mangiavano il frutto, a replicare il geniale gesto del terzino brasiliano. Fin da subito era nato il sospetto che fosse solo a causa di una ben orchestrata campagna pubblicitaria, ma i protagonisti assicuravano di no: loro erano e sempre saranno antirazzisti. Ieri però la banana di Bergamo, quella lanciata dagli spalti addosso a Constant, non ha sortito lo stesso effetto: non se l’è filata di striscio nessuno, solo il quarto uomo per una eventuale multa o squalifica. Silenzio da colleghi e celebrità, nessun selfie di solidarietà. La moda dell’antirazzismo è già finita. Peccato, ci avevano assicurato fosse un valore duraturo, non un’effimera tendenza.
LA SPIGOLATURA
Che fare? Andarsene in massa dallo stadio, fischiare tutti quanti all’unisono fino a che non sono rimossi, oppure fingere che non sia successo niente per poi indignarsi una volta rientrati a casa? Qualcosa però va fatto. Se in molti stadi d’Italia e nel resto d’Europa diverse curve hanno esposto scritte in solidarietà a Ciro Esposito, la vittima, il tifoso del Napoli gravemente ferito prima della finale di Coppa Italia, a Roma sono stati invece temporaneamente srotolati due striscioni in solidarietà a Daniele De Santis, quello che molti testimoni indicano come il presunto assassino. Certo, certe cose sono sempre successe, striscioni beceri, razzisti, fascisti (anche uno dei due in favore di De Santis aveva un bel fascio littorio a ornarne il punto esclamativo), a offendere morti (che si trattasse di tragedie collettive come l’Heysel o individuali come i ragazzi morti negli scontri tra tifosi) si sono sempre visti negli stadi. Ma qualcosa è cambiato, mai prima d’ora in Italia gli ultras, o i fascisti travestiti da ultras, avevano sparato. Mai. E a tale gesto di inaudita violenza la risposta deve essere chiara e netta, senza pelose solidarietà. Che fare? Qualcosa di importante, e in fretta.
RISULTATI
Verona-Udinese 2-2 (Toni (V) su rigore al 14′ pt, Hallfredsson (V) al 9′ st, Di Natale (U) al 11′ st
e Badu (U) al 46′ st)
Inter-Lazio 4-1 (Biava (L) al 2′ pt, Palacio (I) al 7′ pt e al 37′ pt, Icardi (I) al 34′ pt e Hernanes (I) al 34′ st)
Atalanta-Milan 2-1 (autogol Bellini (A) al 7 st, Denis (A) al 23′ st e Brienza (A) al 51′ st)
Bologna-Catania 1-2 (Monzon (C) al 21′ pt, Morleo (B) al 34′ st, Bergessio (C) al 39′ st)
Cagliari-Chievo 0-1 (Dainelli al 27′ st)
Livorno-Fiorentina 0-1 (Cuadrado al 12 st)
Sampdoria-Napoli 2-5 (Zapata (N) al 19′ pt, Insigne (N) al 27′ pt, Eder (S) al 30 pt, Callejon (N) al 32′ pt, Hamsik (N) al 2′ st, autogol di Mustafi (S) al 16′ st, Wszolek (S) al 43′ st)
Sassuolo-Genoa 4-2 (Floro Flores (S) al 16′ pt e al 44′ st, Calaiò (G) al 40′ pt, Biondini (S) al 21′ st, Cabral (G) al 31′ st, Sansone (S) al 42′ st)
Torino-Parma 1-1 (Immobile (T) al 42′ pt, Biabiany (P) al 26′ st)
Roma-Juventus 0-1 (Osvaldo al 48′ st)
CLASSIFICA
Juventus 99
Roma 85
Napoli 75
Fiorentina 64
Inter 60
Torino 56
Parma 55
Milan 54
Verona 54
Lazio 53
Atalanta 50
Sampdoria 44
Udinese 43
Genoa 41
Cagliari 39
Sassuolo 34
Chievo 33
Bologna 29
Catania 29
Livorno 25
MARCATORI
22 gol: Immobile (Torino)
20 gol: Toni (Verona)
19 gol: Tevez (Juventus)
17 gol: Higuain (Napoli), Palacio (Inter)
16 gol: Berardi (Sassuolo)
15 gol: Llorente (Juventus), Paulinho (Livorno), Rossi (Fiorentina)
14 gol: Balotelli (Milan), Callejon (Napoli), Gilardino (Genoa),
13 gol: Cerci (Torino), Denis (Atalanta), Destro (Roma), Di Natale (Udinese), Paloschi (Chievo)
PROSSIMO TURNO
38 Giornata: Udinese-Sampdoria (sabato 17 maggio, ore 20.45), Genoa-Roma, Juventus-Cagliari (domenica 18 maggio, ore 15.00), Catania-Atalanta, Chievo-Inter, Fiorentina-Torino, Lazio-Bologna, Milan-Sassuolo, Napoli-Verona, Parma-Livorno (domenica, ore 20.45)