Un’onda che attraversa l’Europa dal Portogallo alla Macedonia, unendo le curve e gli operai. Gli ultras fanno fronte comune contro la condanna a 5 anni di daspo di Genny ‘a Carogna anche per aver indossato la t-shirt ‘Speziale libero’. E nei settori del tifo organizzato si moltiplicano gli striscioni che invocano giustizia per il ragazzo catanese condannato a 8 anni per l’omicidio dell’ispettore di Polizia Filippo Raciti. Non solo Germania, dunque. Nel corso del week end le prese di posizione sono arrivate anche nel resto d’Europa e ovviamente da parte del tifo organizzato italiano. A Salerno, Vicenza e Sassari sono comparsi striscioni su alcuni cavalcavia. I tifosi della squadra veneta, impegnata nei playoff promozione contro il Savona, hanno alzato dei fogli con il testo dell’articolo 21 della Costituzione che tutela la libertà di espressione e la copertina del libro ‘Il caso Speziale’, pubblicato dal giornalista Simone Nastasi che ripercorre le tappe di un processo sul quale – secondo molti – permangono zone d’ombre.
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Un ponte di Vicenza (foto dalla pagina facebook di Casual People)
Quello che il mondo delle curve contesta è l’interpretazione della maglia indossata dal capoultras dei Mastiffs in occasione della finale di Coppa Italia tra Napoli e Fiorentina. Non si tratta a loro avviso di un’offesa alla memoria di Raciti ma della richiesta di giustizia per una sentenza ritenuta sbagliata. I tifosi dell’Andria hanno espresso il concetto con ironia: “Scajola libero… ci diffidate tutti?”. Situazione simile sugli spalti del Savoia e allo Jacovone di Taranto: “Articolo 21… libertà di espressione ma in questa nazione è solo contraddizione”. Anche a San Siro, prima di Inter-Lazio, la curva nerazzurra ha esposto uno striscione per contestare la decisione contro Gennaro De Tommaso: “Dateci il daspo a vita. Verremo a casa vostra a vedere la partita. Siamo tutti un po’ carogne”. Senza mezzi termini, gli ultras della Nocerina: “Per Speziale è chiedere verità… applaudire assassini pura infamità”, un chiaro riferimento ai cinque minuti di applausi riservati agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi durante il congresso del Sap.
Quasi tutte le curve hanno ricordato anche Ciro Esposito, il ragazzo ferito a colpi di pistola prima di Napoli-Fiorentina. Mentre la curva della Roma ha omaggiato Daniele De Santis, l’uomo che avrebbe sparato al tifoso partenopeo. Ma è in Europa che il fenomeno è entrato prepotentemente nelle curve, spingendo il presidente del Coni Giovanni Malagò a definirsi “frastornato, come se ci fosse uno sdoganamento di certi ragionamenti fuori dai nostri confini”. “Speziale libero” è comparso in quattro campi del Portogallo, comprese le curve di Sporting Lisbona e Porto. In Germania la richiesta di giustizia per Speziale ha toccato gli spalti del Borussia Monchengladbach fino ad arrivare alle serie minori, oltre a Bayern, Borussia e Hertha Berlino, i cui tifosi hanno sintetizzato così il loro pensiero: “Italia è piena di vergogna ma si pensa alla Carogna”. Striscioni sono comparsi anche tra gli ultras norvegesi (Aalesund e Staebek) e austriaci (Innsbruck e Vienna) fino all’Europa dell’est, dove hanno manifestato solidarietà con il ragazzo catanese anche le curve di Slovan Bratislava, Dinamo Tblisi, Skopje, Spartak Trnava e Galatasaray.
E in mattinata la richiesta pro Speziale è arrivata anche davanti ai cancelli dello stabilimento Fiat di Pomigliano d’Arco, mischiandosi con le rivendicazioni operaie. Un gruppo di lavoratori del Comitato di lotta, che protesta davanti all’ingresso 2 per chiedere il ritorno al lavoro a tempo pieno di tutti i dipendenti, ha indossato una t-shirt con lo slogan “Speziale libero. Marchionne dimettiti” e ha esposto dei cartelli con un fotomontaggio dove appare il corpo di Gennaro De Tommaso e la testa dell’ad della Fiat, oltre alla scritta “Marchionn… chi è ‘o carogn”.