Cinema

Alien, morto Hans Ruedi Giger: la sua arte ispirò il capolavoro di Ridley Scott

Il pittore, scultore e designer svizzero è morto in ospedale all’età di 74 anni a seguito delle ferite riportate dopo una caduta. Aveva vinto un Oscar nel 1980 come miglior realizzatore di effetti speciali del film diventato un cult

di Davide Turrini

Il pittore, scultore e designer svizzero Hans Ruedi Giger è morto in ospedale all’età di 74 anni a seguito delle ferite riportate dopo una caduta. HR Giger era meglio noto per aver ispirato e disegnato i caratteristici tratti delle creature e della scenografia di Alien, il capolavoro di Ridley Scott per il quale l’artista svizzero aveva vinto un Oscar nel 1980 come miglior realizzatore di effetti speciali.

Faccia tonda, pallore e abitudini bizzarre, Giger nacque nel 1940 a Coira nel cantone dei Grigioni – dove tutt’ora è attivo il Giger Bar da lui ideato e decorato – e visse i suoi primi anni di vita a stretto contatto con alambicchi, contenitori di vetro e formalina del padre farmacista. Un background pratico e allo stesso tempo visionario che influì già negli sessanta assieme all’ispirazione verso il surrealismo sia nelle derivazioni novecentesche alla Dalì, sia in quelle quattrocentesche alla Bosch, nel delineare le prime tracce di un febbrile e delirante universo composto da organismi simil umani, parti meccaniche e sfondi architettonici che finirono per diventare un marchio autoriale nel tratto e nel risultato finale tale da portarlo al cospetto delle produzioni hollywoodiane tardo anni settanta. Di particolare importanza storica sia per il cinema che per il fumetto, ed oggi per il videogioco, è l’invenzione dei biomeccanoidi, creature fantascientifiche composte da organi, membra umane e oggetti come ad esempio armi, dove la carne e il metallo si fondono in modo indissolubile. È del 1977, infatti, il volume Necronomicon ispirato ad H.P. Lovercraft, compendio già pressoché definitivo dell’arte di Giger.

È però nel 1978 che fa la conoscenza di Ridley Scott e nel giro di pochi mesi prende corpo una delle collaborazioni che hanno destinato a cambiare la storia del cinema. HR Giger prima disegna i tratti essenziali del set di Alien, poi con Carlo Rambaldi plasma la figura della creatura aliena che diventerà protagonista assieme a Sigourney Weaver del film. Immancabile che un tale risultato estetico così sexy, suggestivo e allo stesso tempo brutale venisse ammirato da Alejandro Jodorowsky, all’epoca sulla cresta dell’onda nel mondo underground dopo El Topo e La Montagna sacraIl regista cileno lo vuole per ideare l’immaginario del film Dune, ma il progetto targato De Laurentiis finisce nella mani di David Lynch e l’impronta di Giger rimarrà solo per alcune scenografia usate come sfondo.

L’artista svizzero però continuerà a collaborare con il cinema ancora in Aliens – Scontro finale di Cameron, Alien 3 di Fincher e Alien – La clonazione di Junet. Tra il 2004 e il 2007 si è poi dedicato alla realizzazione di alcune creature della saga Alien vs. Predator. Infine lo stesso Ridley Scott ha dichiarato in più interviste di aver attinto ai consigli e alle idee di Giger per la realizzazione di Prometheus (2012).

Centinaia le ‘personali’ di scultura e pittura che dal 1966 si sono svolte in mezzo mondo con la firma di HR Giger, anche se la summa dell’arte gigeriana si può visitare al museo H.R. Giger, una casa-museo realizzata all’interno del castello medioevale di St. Germain, nel borgo di Gruyères (Svizzera) aperto nel giugno del 1998. Infine una curiosità: la copertina dell’album Brain Salad Surgery degli Emerson Lake and Palmer (1973) è opera sua, come l’asta del microfono di Jonathan Davis, leader della rock band californiana Korn.

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