Totò Riina è stato rinviato a giudizio come unico imputato per la strage del rapido 904. La decisione è stata presa dal gup di Firenze. Il boss di Cosa Nostra è accusato di essere il “mandante, determinatore e istigatore” dell’attentato avvenuto il 23 dicembre 1984. Nell’esplosione persero la vita 16 persone e rimasero feriti 267 passeggeri. L’inizio del processo è fissato per il 25 novembre 2014.
L’udienza preliminare per l’inchiesta sul rapido 904 era iniziata questa mattina a Firenze, in presenza del legale del boss, Luca Cianferoni, secondo cui “Riina non sta bene. La linea è quella della riservatezza e intendo mantenerla, ma posso assicurare che versa in condizioni di salute precarie”. Per questo domani depositerà al tribunale di sorveglianza di Bologna la richiesta di trasferimento in ospedale per il capo di Cosa Nostra, attualmente detenuto a Parma sotto il regime del 41bis.
“Riina sta facendo il parafulmine d’Italia di tutto quello che si può immaginare. Questo processo è una montatura. Ed è destinato a fare la fine dei processi De Mauro e Scopelliti dove Riina è stato prosciolto perchè è stato rilevato che si trattativa di impostazioni politicizzate”, ha proseguito il legale. Poi ha concluso: “Credo che la giustizia dovrebbe andare a fondo anche a distanza di tanti anni su fatti così gravi, nel rispetto soprattutto delle vittime, ma anche chiedersi, prima di andare dietro alle parole di un pentito che parla dopo tanti anni, se non ci sia un interesse personale“.