Ancora una rivoluzione al vertice di Intesa SanPaolo. Con due anni di anticipo rispetto alla scadenza l’ex braccio destro di Corrado Passera, Francesco Micheli, ha lasciato l’istituto. Dopo oltre dieci anni di carriera – con un’interruzione nel 2010 – tra le prime linee della Cà de Sass, dov’era arrivato, come Passera, dopo un’esperienza in Poste italiane, il super manager 68enne ha rassegnato le dimissioni da tutti gli incarichi nella banca presieduta da Giovanni Bazoli. Il passo indietro, che avrà effetti a partire da giovedì prossimo, riguarda sia il posto da consigliere di gestione che da direttore operativo. Incarico quest’ultimo che potrebbe essere ricoperto da Emiliano Omar Lodesani, attuale direttore generale della Cassa di Risparmio del Veneto (gruppo Intesa Sanpaolo). Giovedì quindi con la riunione del consiglio di gestione per l’approvazione dei conti del primo trimestre potrebbe essere assegnata la nomina. Discorso diverso, invece, per l’integrazione del Cdg che compete al consiglio di sorveglianza.
Micheli inoltre finora aveva assunto diverse deleghe all’interno del gruppo come organizzazione, personale, sistemi informatici e acquisti. E’ possibile che l’amministratore delegato, Carlo Messina, che ha da relativamente poco sostituito Enrico Cucchiani, decida di ridistribuire questi incarichi a più manager in modo da favorire un ricambio generazionale tra le prime linee. Proprio il consigliere delegato, commentando l’uscita di Micheli, ha avuto modo di ricordare il contributo “decisivo al successo di Intesa Sanpaolo, nei vari ruoli che ha ricoperto, da ultimo quale Chief operating officer. E’ parte della storia e della vita della nostra banca. E’ grazie a lui – ha detto Messina – se Intesa Sanpaolo e oggi una delle migliori banche in Europa per cost-income, produttività ed efficienza. Il suo rigore e la sua coerenza lo hanno portato a dare l’esempio e ad aderire per primo all’accordo da lui concluso e relativo all’uscita dal gruppo di 170 dirigenti, molti dei quali in possesso dei requisiti pensionistici. Dobbiamo riconoscergli il merito particolare anche del piano di azionariato diffuso e dell’accordo sottoscritto nei giorni scorsi con le organizzazioni sindacali, che concorrerà al raggiungimento degli obiettivi economici e patrimoniali del piano di impresa 2014-2017 e al successo” della banca.