Mediolanum ha chiuso il primo trimestre con un utile netto in calo del 41% a 80,9 milioni di euro, mentre le masse gestite e amministrate sono salite del 10% a 58,94 miliardi di euro. Lo si legge in una nota in cui viene indicato che il risultato netto si confronta con l’analogo trimestre precedente, che aveva beneficiato di commissioni di performance al di sopra della media, oltre che di maggiori capital gain (guadagni netti sulla cessione di partecipazioni, titoli di Stato o obbligazioni). In particolare Banca Mediolanum ha chiuso i 3 mesi con una raccolta netta di 859 milioni, mentre Banca Esperia, controllata al 50% con Mediobanca, ha chiuso il trimestre con un utile netto di 5,2 milioni, di cui 2,6 di competenza del gruppo Mediolanum, in crescita del 44 per cento. In rialzo anche le masse (+5%), pari a 14,96 miliardi, di cui 7,48 di competenza di Mediolanum.
Il vicepresidente Massimo Doris si è in ogni caso detto “ottimista” per il 2014. “Non so se raggiungeremo il risultato dello scorso anno – ha affermato – che dipenderà anche dalle commissioni di performance, legate all’andamento dei mercati, comunque sarà un anno molto positivo. Il business continua a crescere e questo è l’importante per chi come me non guarda al prossimo trimestre ma alle prospettive future dell’azienda”. Il calo dell’utile del primo trimestre “era atteso”, secondo Doris, che considera “importante la crescita della raccolta” ed il rialzo delle commissioni di gestione (+20%). In calo il margine d’interesse, sceso da 71,92 a 58,54 milioni, a causa della discesa degli interessi dei titoli di Stato. “Ci penalizza come banca – spiega Doris – ma siamo contenti perché significa che lo Stato paga meno interessi sul debito pubblico e che le imprese possono ottenere denaro a costi inferiori e così l’economia può ripartire”. Mediolanum ha poi dovuto sostenere maggiori spese generali, con costi totali saliti da 213,71 a 236,56 milioni di euro a seguito di “cento nuove assunzioni”, cui ne seguiranno “altre 100 entro la fine dell’anno”, e di “investimenti in information technology”.