Rcs Mediagroup nel primo trimestre dimezza le perdite (il rosso è di 53,9 milioni, contro i 107,1 dei primi tre mesi del 2013) ma vede il debito salire a 521 milioni dai 474 dello stesso periodo. La società editrice del Corriere della Sera, il cui cda presieduto da Angelo Provasoli ha approvato i risultati al 31 marzo 2014, ha comunicato che i suoi ricavi sono scesi a 263 milioni (erano 285,2) a causa della flessione sia dei proventi dalla vendita di copie in edicola e su abbonamento sia, in misura minore, dei ricavi pubblicitari. Più della metà del calo è attribuibile ai quotidiani detenuti in Spagna. In aumento invece di 5,5 milioni i “ricavi editoriali diversi”, principalmente legati all’organizzazione di eventi sportivi da parte di Rcs Sport (coinvolta in un’inchiesta per appropriazione indebita. E anche i ricavi da attività digitali sono cresciuti del 3,8% arrivando a 35,3 milioni, pari al 13,4% del totale. A proposito di digitale, l’ad Pietro Scott Jovane parlando con gli analisti ha affermato che anche se all’inizio i lettori del sito web del Corriere della Sera erano “ disorientati ” dalla nuova versione lanciata il 6 marzo – i primi dati Audiweb testimoniavano un dimezzamento del numero di pagine viste – ora “ il traffico è al di sopra dei livelli precedenti il lancio” del restyling.
Il peggioramento della posizione finanziaria netta – i debiti – fa sì che il gruppo sia, in questo momento, al di fuori dai “paletti” (in gergo covenant) che deve rispettare in base agli accordi con le banche creditrici. Questi vincoli prevedono infatti che a fine anno Rcs abbia debiti totali inferiori o uguali a 470 milioni, mentre al 31 marzo erano a quota 521. Ma il direttore finanziario Riccardo Taranto, nel corso della conference call con gli analisti, ha negato che il gruppo prenda anche solo in considerazione la possibilità di rompere il patto, cosa che comporterebbe una immediata richiesta di rimborso delle linee di credito erogate dagli istituti.
Intanto, in seguito ai piani di riorganizzazione che hanno riguardato tutte le aree del gruppo (con tagli e chiusure di testate), continua a calare il numero dei dipendenti: al 31 marzo erano 3.993, in calo di 808 unità rispetto al primo trimestre 2013, mentre 27 persone risultavano in cassa integrazione guadagni straordinaria.
Quanto all’evoluzione dei conti nel resto dell’anno, i vertici di Rcs si attendono “un risultato netto ancora negativo, sebbene in miglioramento rispetto al 2013” e un aumento dei ricavi “anche per effetto dello sviluppo atteso per le attività digitali”. Confermato l’obiettivo di “triplicare l’ebitda ante oneri non ricorrenti del 2013″. Ricordando la cessione dell’immobile storico di via Solferino, sede del Corriere della Sera, siglata il 6 marzo per un corrispettivo di 30 milioni, la nota informa poi che “le azioni di valorizzazione di asset ritenuti no core continueranno nel 2014, come previsto nel Piano per lo sviluppo 2013-2015″.